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Ischia, nasse e corpi morti illegali sequestrati dalla Guardia Costiera

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Con l’inizio della stagione estiva e l’intensificarsi delle attività diportistiche e dei traffici marittimi, la Guardia Costiera di Ischia ha provveduto ad effettuare una ricognizione degli specchi acquei prospicienti la località di Ischia Ponte e la Baia di Cartaromana.
Dalle ispezioni eseguite sono stati rilevati diversi abusi da parte di ignoti, che non curanti delle vigenti disposizioni relative all’uso del demanio marittimo e alla salvaguardia ambientale, hanno installato corpi morti e ritenute di ormeggio abusive, immerso in mare materiali plastici di fortuna per segnalare il proprio ormeggio personale, pericolosi per l’ambiente marino e per la navigazione in generale.
Nei predetti tratti di mare, sono state infatti recuperate e salpate diverse “boe”, materiale ferroso, ancorotti, rudimentali corpi morti abusivi, catene e circa 200 mt. di cime e cordami.
Sul punto, si rammenta a tutti i diportisti interessati che l’installazione di un corpo morto in mare per l’ormeggio della propria unità può avvenire solo in presenza di una formale concessione demaniale marittima a cura dell’Amministrazione Comunale di Ischia al quale deve aggiungersi il nulla osta previsto nell’ambito dell’AMP “Regno di Nettuno”.
Inoltre, essendo in piena stagione balenare ed in linea con le previsioni dell’Ordinanza di Sicurezza Balneare n. 34/2017 emanata dall’Ufficio Circondariale Marittimo di Ischia, durante l’orario di balneazione è assolutamente vietata la navigazione e lo stazionamento di unità a motore nel tratto di mare pari a 200 mt. dalle coste sabbiose e 100 mt. dalle coste a picco sul mare. L’avvicinamento alla costa sarà solo possibile in caso di presenza di un corridoio di lancio eventualmente presente ed installato conformemente a quanto previsto dalla predetta Ordinanza di sicurezza balneare.
Sono state inoltre sequestrati anche diversi attrezzi da pesca professionale, di tipo nassa, posizionati da ignoti ed in assenza dei previsti segnalamenti di sicurezza, privi delle etichette identificative, pertanto non conformi alla normativa di settore in materia di pesca marittima e pericolosi per la navigazione.
A tal proposito si ricorda a tutti i pescatori professionisti che gli attrezzi da pesca devono essere opportunamente segnalati come previsto dalla normativa nazionale e comunitaria di settore.
Il competente Ministero delle politiche agricole, alimentari e forestali, infatti, già con la circolare n. 0014807 in data 22 novembre 2011 (Marcatura ed identificazione dei pescherecci e degli attrezzi da pesca), ha impartito istruzioni per l’applicazione delle misure contenute nella regolamentazione comunitaria per la marcatura e l’identificazione dei pescherecci e degli strumenti di pesca tenuti a bordo o utilizzati, comprese le boe segnaletiche degli attrezzi di pesca. Queste direttive che fanno riferimento alla disciplina comunitaria hanno lo scopo di agevolare l’applicazione della dettagliata disciplina comunitaria che è già entrata in vigore il 1°gennaio 2012 (Regolamento UE 404/2011 recante “Modalità di applicazione regolamento (CE) n. 1224/2009 del Consiglio che istituisce un regime di controllo comunitario per garantire il rispetto delle norme della politica comune della pesca”).
La circolare è comunque visionabile e consultabile al link:
https://www.politicheagricole.it/flex/cm/pages/ServeBLOB.php/L/IT/IDPagina/4460


Articolo pubblicato il giorno 6 Giugno 2018 - 19:30

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