Continuano le attività di contrasto alla Pesca Illegale da parte dell’Ufficio Circondariale Marittimo – Guardia Costiera di Ischia.Potrebbe interessarti
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Due pescherecci sono stati infine sanzionati per l’arruolamento abusivo di personale marittimo a bordo per l’esercizio della pesca professionale ed irregolarità nella tenuta dei documenti di bordo, quindi in violazione della normativa prevista dal Codice della Navigazione.
Sono state pertanto elevate sanzioni amministrative per un importo complessivo di euro 8700, gli esemplari di Pesce Spada sono stati invece smaltiti a cura della società di smaltimento rifiuti di Ischia. La recente normativa sulla pesca del pesce spada nel Mediterraneo ha stabilito l’obbligo di registrare e comunicare anche i quantitativi catturati di pesce spada inferiori a 50 Kg e di compilare il Modulo di dichiarazione delle catture, sbarco e trasbordo di pesce spada che deve essere consegnato all’Autorità Marittima del solo porto designato di approdo.
Si ricorda inoltre che:
- prima del rientro in porto, i comandanti di tutte le imbarcazioni da pesca autorizzate alla cattura bersaglio del pesce spada, debbono comunicare, con qualsiasi mezzo, alla competente Autorità Marittima le informazioni minime (di cui allo schema in allegato 2 al Decreto del MIPAAF del 23/02/2018 – “Misure tecniche per la pesca del pesce spada nel Mediterraneo”), inerenti le operazioni di sbarco/trasbordo degli esemplari catturati;- le richiamate operazioni di sbarco/trasbordo sono unicamente consentite nell'ambito dei soli porti designati di cui all'elenco disponibile sul sito web dell'ICCAT;
- non e' consentito lo sbarco, il trasbordo ed il primo trasporto di esemplari non interi di pesce spada.
Gli accertamenti continueranno per tutta la stagione estiva e saranno mirati a verificare se tale illecito sia riconducibile ad un episodio isolato o se di contro possa trattarsi di un “sistema” realizzato per aumentare i profitti ed eludere i controlli necessari a garantire la tracciabilità e la salubrità del prodotto.
L’impegno della Guardia Costiera mirato ad effettuare controlli sull’intera filiera della pesca, sia in mare, che nei punti di sbarco, che nei mercati ittici e nei ristoranti, è rivolto a garantire al consumatore finale la tracciabilità del complesso percorso del pescato, che dal mare giunge fino alle nostre tavole, in modo tale da assicurarne la piena idoneità e scongiurare il verificarsi di qualsiasi criticità che possa essere collegata al consumo di un prodotto commercializzato senza i prescritti requisiti in materia di conservazione delle risorse ittiche dettati dall’applicabile normativa europea.

                                    



