Sarri o non Sarri, questo è il dilemma. Tutto il futuro del Napoli ruota attorno a questa domanda, un interrogativo quasi ossessivo che si agita nelle menti dei tifosi, degli addetti ai lavori e dei giocatori stessi, tutti in attesa della sua decisione definitiva. Un tira e molla che ha raggiunto il suo culmine nella serata di ieri, quando dopo il 2-1 sul Crotone il presidente De Laurentiis è intervenuto a muso duro sul tecnico ai microfoni di Radio Kiss Kiss Napoli: “Sarri? Abbiamo aspettato anche troppo, ora direi che il tempo è scaduto. Devo guardare avanti e pensare al bene della squadra”.REBUS Sarri – Ma la risposta del tecnico non si è fatta attendere, ed è arrivata puntuale in conferenza stampa: “Il presidente ha detto che il tempo è scaduto? Beh, spero ci sarà del recupero, due o tre giorni in un anno che sarà mai”, ha detto Sarri in tono ironico, cambiando poi subito registro quando bisognava parlare del mercato, vero nocciolo della questione: “Se devo restare voglio avere non dico la certezza, ma almeno la percezione che sia possibile ripetersi. Poi però vedo che abbiamo un giocatore da 20 gol come Mertens con una clausola da 28 milioni e un difensore del calibro di Albiol a 6,7 milioni e penso: se vanno via, come possiamo sostituirli degnamente quando in Premier girano quelle cifre folli?”, ha ribadito il tecnico.ARIA DI ADDIO – Un riferimento al campionato inglese non affatto casuale, visti i continui rapporti tra il suo entourage ed il Chelsea di Abramovic, pronto ad affidargli le chiavi della panchina dei blus per il prossimo triennio al posto di Antonio Conte, fresco vincitore dell’FA Cup in finale con lo United di Mourinho. E infatti poco dopo, a precisa domanda sul futuro, Sarri un paio di indizi li ha lanciati: “Se dovessi lasciare preferirei andare all’estero, visto che in Italia il ricordo di Napoli sarebbe troppo forte. Ora mi prendo un paio di giorni per stare con la mia famiglia e poi deciderò il mio futuro con calma”.