Ancora una volta l’incapacità delle istituzioni di prendere decisioni nei lunghi tempi avuti a disposizione viene risolta violentando uno dei pochi luoghi fruibili dai cittadini nel già esiguo e spesso degradato patrimonio di beni ambientali e culturali della città.Potrebbe interessarti
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Scelte del genere - commenta Anna Savarese di Legambiente Campania - ben lontane dallo spirito concertativo e da serie valutazioni degli impatti ambientali e sociali, rischiano di legittimare analoghi percorsi di deroga alle norme di tutela, troppo spesso eluse dalla cosiddetta “provvisorietà”. Ma per la Mostra d’Oltremare sono da considerarsi provvisorie le iniziative espositive per cui è stata concepita, non certamente la costruzione di un villaggio di 2500 casette prefabbricate per 7200 atleti! In questo caso la pretestuosità del ricorso alla “provvisorietà” per evitare il parere della Soprintendenza su un bene vincolato non può essere accettata per la quantità, la durata, l’incisività degli interventi, i rischi non commisurati ai valori del bene e offende che si adducano motivazioni economiche a compensazione della violenza perpetrata a un luogo che così faticosamente sta rinascendo. Si trovi un accordo interistituzionale - conclude Savarese di Legambiente - per un’alternativa immediata a questa scelta che per i colpevoli ritardi maturati, rischia seriamente di penalizzare, con la Mostra d’Oltremare, l'intera città.”
Legambiente boccia la scelta di realizzare il Villaggio Atleti delle Universiadi alla Mostra d'Oltremare
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