Benevento: il pregiudicato arrestato per la rapina mortale, era con Improta, il cadavere carbonizzato del Monte Taburno

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E’ stato sicuramente una delle ultime persone a incontrare Valentino Improta prima che sparisse nel nulla, e per i carabinieri del comando provinciale di Benevento, avrebbe organizzato la rapina nella villetta di Montesarchio dove vivevano due anziani, fratello, poi morto in seguito alle violenze di quella notte, e sorella. Paolo Spitaletta, pregiudicato 49enne di Tocco Caudio e’ ora in carcere per rapina e omicidio preterintenzionale. E’ stato arrestato all’alba dai carabinieri che hanno ricostruito non soltanto le fasi della rapina ma anche i giorni successivi, dopo la morte dell’83enne Giovanni Parente, che cerco’ di difendere pochi spiccioli e qualche gioiello dai due rapinatori e che per questo fu colpito violentemente alla testa, deceduto due settimane dopo in ospedale per quella ferita. Paolo Spitaletta era con Valentino Improta, 26 anni, il 10 aprile scorso. Insieme riuscirono a entrare nell’abitazione dei due anziani e fecero razzia dei pochi averi. Le indagini dei carabinieri puntano subito su i due pregiudicati, che vengono seguiti, controllati anche con intercettazioni ambientali e telefoniche. E si scopre che dopo la morte dell’anziano, Improta, che ha ricevuto un avviso di garanzia, va da Spitaletta e lo informa degli sviluppi giudiziari, gli chiede anche del denaro perche’ dovra’ sostenere le spese legali. E’ preoccupato, e la sera del 2 maggio scorso prende la Fiat Punto bianca intestata a sua madre e scompare. Due giorni dopo, casualmente, viene trovata l’utilitaria in un bosco del Taburno, tra Tocco Caudio e Campoli. La Fiat Punto e’ completamente bruciata e all’interno c’e’ un cadavere carbonizzato, irriconoscibile. Tutto fa pensare che si tratti di Valentino Improta e l’ipotesi del suicidio e’ piuttosto improbabile per gli inquirenti. Soltanto gli esami del Dna, che sono in corso, potranno dire con certezza se quel corpo appartenga al giovane pregiudicato. Su questo fronte le indagini sono ancora in corso e soprattutto gli inquirenti stanno cercando di appurare se il 49enne arrestato oggi sia coinvolto anche nella probabile morte del complice piu’ giovane. Qualche indizio potrebbe arrivare dagli elementi raccolti durante le perquisizioni compiute questa mattina all’alba dai carabinieri nelle abitazioni di alcuni pregiudicati della Valle Caudina e nella valle Vitulanese.


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