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“La decisione di scarcerare i Pellini – dice dal leggio - sottovaluta il dramma umanitario dell'inquinamento, umilia i cittadini e incoraggia certi comportamenti. Siamo rassegnati perché la legge ha fallito. Questa notizia - ha affermato Di Donna - ci ha lasciato sgomenti. Desta come minimo un forte sconcerto, un rammarico. Sono stati condannati per un grave disastro ambientale di cui ancora oggi non è possibile calcolare completamente gli effetti devastanti sulla salute dei cittadini. E anche se è un provvedimento che si dice provvisorio ridimensiona comunque fortemente quella sentenza grave, chiara, che la corte di cassazione, massimo grado di giustizia, solo pochi mesi fa aveva emanato e che parlava di grave disastro ambientale ad Acerra. È stata dunque una decisione che suscita sconcerto in noi perché significa sottovalutare il dramma umanitario dell'inquinamento per il quale da noi si continua ad ammalarsi e a morire. Una decisione che suscita disorientamento per la difformità di giudizio tra i diversi organi della giustizia. Una decisione che non tiene in considerazione, umilia e mortifica la sensibilità dei cittadini verso il dramma ambientale. Una decisione che, nonostante un decreto del governo di due anni fa sulla terra dei fuochi, incoraggia certi comportamenti. Sì, capisco la vostra rassegnazione: noi sperimentiamo il fallimento delle leggi, della nostra ansia di giustizia. L'immobilismo è sovrano e questo genera rassegnazione perché tutto fermo: gli impegni assunti dalle istituzioni, ma anche i nostri impegni personali e sociali sembrano fermi in questo ambito. L'osservatorio regionale sull'ambiente non parte – dice - E non parliamo delle bonifiche. Si, c'è lo smaltimento delle ecoballe. Ma anche quello va a rilento. Inoltre indagini recenti hanno dimostrato che si continua a lucrare sull'affare dei rifiuti. E le richieste che più volte i cittadini hanno avanzato e cioè quelle di una moratoria seria, che si opponga a nuovi insediamenti inquinanti, le richieste di controllare continuamente l'aria che è inquinata, di far funzionare le centraline per il controllo delle polveri sottili: inevase”.
Terra dei Fuochi, l'anatema del Vescovo contro la scarcerazione dei Pellini
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