Napoli. E’ stato assolto con formula piena dopo una condanna in primo grado il giudice Raffaele Marino, ex pm della Direzione distrettuale antimafia di Napoli e procuratore aggiunto a Torre Annunziata, attualmente in servizio al Tribunale di Salerno. Il magistrato è stato assolto dall’accusa di rivelazione di segreto di ufficio dalla terza sezione della Corte di Appello di Roma, che ha accolto le richieste dei legali del magistrato, gli avvocati Alfonso Furgiuele e Giuseppe Fusco. Marino è stato assolto con formula ampia, ”perchè il fatto non sussiste”. L’imputazione si riferiva al fatto che Marino, quando era procuratore aggiunto a Torre Annunziata, aveva riferito a un sottufficiale dei carabinieri, investigatore presso la Dda, che un avvocato era sotto inchiesta. Tale informazione – come hanno spiegato Marino e i suoi legali durante il processo – era stata fornita rispondendo a domanda del sottufficiale, il quale chiedeva informazioni sull’avvocato perchè, dovendo partecipare a un convegno al quale avrebbe dovuto essere presente il legale, intendeva sapere se fosse opportuno accettare l’invito. La vicenda giudiziaria, che si è protratta per cinque anni, era stata all’origine del trasferimento prima al Tribunale di Pistoia e successivamente al Tribunale di Salerno, dove attualmente è in servizio nel settore civile. Marino da magistrato antimafia a Napoli ha condotto importanti inchieste sui clan della camorra coordinando, tra l’altro, le indagini che portarono all’individuazione e alla condanna degli autori dell’uccisione di Silvia Ruotolo, colpita a morte durante uno scontro tra clan rivali, e Annalisa Durante, anche lei vittima innocente della camorra, raggiunta da un proiettile durante una sparatoria nel rione Forcella. Marino era stato anche procuratore presso il Tribunale Napoli Nord quando fu istituito il nuovo ufficio giudiziario.
Articolo pubblicato il giorno 13 Aprile 2018 - 17:13 / Cronache della Campania