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Nel ‘Piano Vesuvio’ della Regione Campania è prevista la soppressione degli animali ‘da compagnia’ che si trovassero nella cosiddetta “zona rossa”, cioè la più colpita da un’eventuale emergenza, e di cui risulti impossibile l’evacuazione. Contro questa disposizione, definita “illegale” dalla maggiori associazioni nazionali di protezione animale, si schiera anche Rinaldo Sidoli, responsabile centro studi del Movimento Animalista dell’on. Michela Vittoria Brambilla. “Nel ‘Manuale operativo regionale per la gestione delle emergenze veterinarie in sanità pubblica e in sicurezza alimentare’, approvato con Decreto Dirigenziale della Regione Campania n. 393 in data del 30/12/2016 e pubblicato sul BURC n. 3 del 9 gennaio 2017, al punto 7.6.2 – spiega – si legge che sarà possibile uccidere i cani e i gatti randagi in zona rossa. Una decisione completamente in contrasto con la Legge nazionale e regionale in materia di tutela degli animali. E’ fuori dal sistema”. Perciò, conclude Sidoli, “chiediamo l’immediata eliminazione di questa disposizione perché contravviene alla Legge 14 agosto 1991, n. 281., che all’art. 2, comma 2 recita: ‘I cani vaganti ritrovati, catturati o comunque ricoverati presso le strutture di cui al comma 1 dell’articolo 4, non possono essere soppressi’. L’uccisione dei nostri amici animali non potrà mai essere una soluzione accettabile, neanche nel bel mezzo di un’emergenza”.
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