La squadra del cuore, ovvero il Napoli prima di tutto. E il tifoso è tifoso e anche se camorrista pensa prima alla partita di calcio. Il singolare episodio della gambizzazione di un pusher che aveva "sgarrato" e punito in fretta e furia perché "dopo c'era la partita del Napoli in tv" è stato raccontato dal pentito Salvatore Marfè, esponente del clan Mauro del Rione Sanità ai magistrati della Dda di Napoli. Marfè, ex esponente dal clan Ferraiuolo di Forcella è uno dei due ultimi pentiti (l'altro è Rosario De Stefano del clan Lo Russo) che hanno contribuito con le loro dichiarazioni a smantellare il potente clan Vastarella del rione Sanità. Parte dei suoi racconti sono contenuti nella circa 400 pagine dell'ordinanza di custodia cautelare firmata dal gip Francesca Ferri che il mese scorso ha portato in carcere il boss Patrizio Vastarella e gran parte del suo clan, in un' inchiesta che vede 20 indagati. Ha raccontato Marfè:
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Con una 9x21 e con un’altra pistola...". Il pm a quel punto gli chiede se era un sabato e o una domenica e se era una partita di campionato. E Marfè precisa: "no, no, era in settimana, secondo me era una partita di Europa League. Io dovevo andare a vedere la partita e dissi “ Andiamo là, facciamo una cosa presto presto”.
Comunque partimmo, andammo alle Fontanelle, prendemmo un SH nero , rubato, e un People, scendemmo le Fontanelle , entrammo per dove si va al San Gennaro, invece di andare verso il biliardo facemmo il giro per quel vicoletto di dietro, scendemmo per il San Gennaro…scendemmo per il San Gennaro, ci fermammo fuori al biliardo e di fronte c’erano sette-otto ragazzi, tra i quali c’era questo qua. Scese Antonio Vastarella dal motorino, gli andò vicino e gli sparò un colpo nella gamba. Ciro Magalli …vabbè che stava là faceva …non sparò comunque, si faceva notare con la pistola , faceva confusione…e ce ne andammo un’altra volta sopra ….Eravamo quattro di noi. Emanuele Staterini-Vastarella… coi caschi e quei cosi dietro...io guidavo il motorino, il People, con Ciro Magalli dietro, che poi doveva guidare lui ma che per forza fece guidare me, perché io non sono bravo a portare il motorino. e c’era Antonio Vastarella e Emanuele Staterini. Emanuele Staterini portava l’SH Honda, nero, rubato… nero, 300, rubato, il quale a me fu dato …questo motorino lo andai a prendere io a Miano. mi fu dato da Salvatore Silvestri, da Gigiotto. Gli avevano promesso a Pierino che gli davano un motorino perché non aveva niente…non teneva un motorino rubato per accompagnare. Comunque siamo arrivati fuori al biliardo, ci siamo fermati, Antonio è sceso dal motorino , è andato di fronte e ha visto il ragazzo , gli ha sparato la botta, ci siamo rimessi sopra al motorino, ce ne siamo risaliti di fronte dove abita (…incomprensibile…) dove abita o’ Filosc, va! Abbiamo fatto tutta la zona di Materdei e abbiamo rimasto i motorini …giù ci sono le Fontanelle e sopra ci sono i ferri che scendono le scale delle Fontanelle . Le pistole se le venne a prendere Michael detto il Nero e questa pistola… Michael. Questo è di colore scuro, è uno che è stato adottato dai Vastarella-Staterini...". E infine la spiegazione del perchè della gambizzazione: "...gli abbiamo sparato perché vendeva l’erba dietro al San Gennaro e questi si era rivolto ai Sequino e, se non mi sbaglio, lo Scuro aveva sentito che questo si era rivolto ai Sequino e ce l’aveva detto ad Antonio. Antonio che era un tipo un po’ focoso… Vastarella. Tutto quello che aveva sullo stomaco del passato, che aveva subìto, o di qualche cosa, subito voleva togliersi le pietre dalle scarpe. Comunque quella sera organizzammo questa cosa e…. decidemmo perché… vendeva l’erba. non la doveva vendere perché noi là avevamo chiuso tutte le piazze. perché noi avevamo chiuso le piazze, se voleva vendere l’erba doveva portare i soldi a noi o doveva passare per noi. perché noi avevamo chiuso le piazze, se voleva vendere l’erba doveva portare i soldi a noi o doveva passare per noi".
Rosaria Federico
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