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 Gli “Scarabocchi” rappresentano un’opportunità eccezionale nella tensione verso la spoliazione dell’orpello, cifra stilistica del Teatro Rebis, oltre che il segno grafico di Maicol&Mirco.
 A proposito del lavoro da cui nasce lo spettacolo: “qualcuno sostiene che gli Scarabocchi di Maicol&Mirco siano delle strisce a fumetti. Ironiche e malate. Stupide e violente. Gli Scarabocchi sono un vestito stracciato. Un sassolino nelle scarpe. Il sale nel caffè, il dente da latte sputato in terra. L'incendio di una biblioteca. Il sorriso di un decapitato. Sono fumetti travestiti da altro. Sono strisce nere sul libro della Storia dell'umanità. Sono la bava di un pennarello scarico. Un omicidio condannato prima di essere commesso. Sono rossi. Ma il loro rosso non è quello del fuoco, né quello dell'inferno, né quello del tramonto. Il loro rosso è quello della vergogna del Primo Uomo specchiato per la prima volta. Gli Scarabocchi non sono esseri umani, non sono personaggi. Sono abbozzi. Proprio come me e come te. Essi camminano raramente. Più spesso corrono, inciampano, fuggono, si precipitano”. 
Al Nostos Teatro, 'Scarabocchi': il fumetto di Maicol&Mirco, in scena con il Teatro Rebis
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