Ieri mattina (lunedì 26 marzo, ndr) l’associazione presieduta da Tommaso Battaglini, con la difesa dall’avvocato penalista Antonio Picarella, ha dichiarato la propria costituzione di parte civile dinanzi al Collegio della II Sezione penale del Tribunale di Salerno, presieduto da Lucia Casale.
Dante Zullo – insieme al il figlio Vincenzo (entrambi detenuti presso la Casa Circondariale di Fuorni), alla figlia Lucia ed a Vincenzo Porpora – sono accusati a vario titolo di estorsione ai danni di diversi commercianti di Cava de’ Tirreni, aggravata dal metodo mafioso poiché le minacce facevano leva sulla fama criminale di Dante Zullo, già condannato per associazione camorristica e destinatario della misura di prevenzione della sorveglianza speciale.
«L’associazione, oltre ad essere impegnata in attività di prevenzione e informazione sul territorio, svolge una funzione di contrasto ai reati di usura ed estorsione mediante la sua costituzione di parte civile nel processo penale – dichiara Antonio Picarella – Attraverso l’esercizio dell’azione civile nei processi che abbiano ad oggetto tali reati, Sos Impresa tutela il proprio scopo sociale, che è quello di assistere e dare solidarietà alle vittime anche nella fase cruciale dell’iter procedimentale, che è quella del dibattimento, destinata all’accertamento dei fatti contestati. Sos Impresa, nel frattempo, continua ad essere occupata anche su altri fronti, con la programmazione di diversi progetti sui temi dell’usura e dell’estorsione, con il coinvolgimento di Università, enti pubblici e privati».
Dante Zullo è accusato anche di usura aggravata poiché – si legge nel capo di imputazione – approfittando dello stato di bisogno di un imprenditore cavese, si faceva promettere, a fronte di un prestito di 5000 euro, interessi pari al 10% mensile. I fatti contestati si sarebbero svolti tra Salerno e Cava de’ Tirreni dal gennaio 2015 al giugno 2017.
Intanto il processo contro Zullo è stato rinviato al 16 aprile 2018 per la nomina del perito che dovrà trascrivere le intercettazioni raccolte durante la fase delle indagini preliminari, curate dal sostituto procuratore della Dda Vincenzo Senatore. Il numero verde nazionale per contattare l’associazione è 800900767
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