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La P3 esisteva: condannati Flavio Carbone. Dieci mesi per diffamazione a Cosentino e Sica

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Roma. Fino al 2010 è esistita la P3, “un’associazione per delinquere caratterizzata dalla segretezza degli scopi” che, agendo in violazione della Legge Anselmi del 1982, puntava da un lato a condizionare il funzionamento degli organi costituzionali dello Stato, degli enti amministrativi e locali e dall’altro a procurarsi finanziamenti con il coinvolgimento di imprenditori terzi a investire nel settore delle fonti di produzione dell’energia rinnovabile (eolico ‘in primis’). Lo hanno stabilito i giudici della nona sezione penale del tribunale di Roma che hanno condannato l’uomo d’affari Flavio Carboni a 6 anni e mezzo di reclusione e l’imprenditore Arcangelo Martino a 4 anni 9 mesi, ritenuti dalla Procura i promotori assieme al giudice tributarista Pasquale Lombardi (deceduto pochi giorni fa). Di questa associazione non ha fatto parte l’ex parlamentare Denis Verdini (assolto per non aver commesso il fatto) che è stato però condannato a 15 mesi di reclusione per un episodio finanziamento illecito. I giudici, riqualificando il reato originario di corruzione in abuso d’ufficio, hanno poi inflitto due anni relativamente al giudizio Mondadori/Agenzia delle Entrate) all’ex primo presidente della Cassazione, Vincenzo Carbone, 10 mesi di reclusione all’ex sottosegretario all’Economia del governo Berlusconi Nicola Cosentino e all’attuale sindaco di Pontecagnano Ernesto Sica, già assessore regionale della Campania, che rispondevano di diffamazione e violenza privata ai danni di Stefano Caldoro (candidato alla carica di presidente della Regione Campania, poi ricoperta fino al 2015). Tra i reati prescritti, figura anche quello per abuso d’ufficio attribuito all’ex Governatore della Sardegna Ugo Cappellacci, appena eletto alla Camera. Tra i condannati (a un anno e 10 mesi), anche il presidente di un Consorzio, Pinello Cossu, e Ignazio Farris nominato direttore generale dell’Arpa, nomina che, secondo i pm, essendo avvenuta in violazione dell’articolo 19 della legge della Regione Sardegna n.6/2006, avrebbe rappresentato un “ingiusto vantaggio patrimoniale” per lo stesso Farris e “un danno per chi aspirava alla stessa carica”. Il tribunale ha dichiarato Carboni e Martino interdetti dai pubblici uffici per 5 anni: i due imputati, assieme a Cossu e Farris, sono stati dichiarati anche incapaci a contrattare con la pubblica amministrazione per un certo periodo. Carboni, Martino, Sica e Cosentino, in relazione all’episodio Caldoro, dovranno infine versare in solido a titolo di risarcimento la somma simbolica di un anno, oltre al pagamento delle spese relative all’azione civile pari a 12mila euro.
Assolto dall’accusa di aver fatto di un’associazione segreta l’ex senatore Denis Verdini che però è stato condannato ad un anno e tre mesi per finanziamento illecito più il pagamento di una multa di 600mila euro. Obiettivo della P3, secondo le accuse, era quello, ”di condizionare il funzionamento degli organi costituzionali, nonché di apparati della pubblica amministrazione dello Stato e degli enti locali, con l’obiettivo di rafforzare sia la propria capacità di penetrazione negli apparati medesimi mediante il collocamento, in posizioni di rilievo, di persone a sé gradite, sia il proprio potere di influenza, sia la propria forza economico finanziaria”. Tra i presunti promotori del gruppo anche l’ex senatore di Forza Italia Marcello Dell’Utri il cui procedimento venne stralciato ed è ancora in corso.


Articolo pubblicato il giorno 16 Marzo 2018 - 15:46

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