Esorcismo sui fedeli: resta in carcere don Michele Barone

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Resta in carcere don Michele Barone, il prete di Casapesenna accusato di avere praticato violenti esorcismi su una ragazzina di quattordici anni affetta da alcuni problemi psichici. Respinta l’istanza di scarcerazione, per la seconda volta, dal Tribunale distrettuale del Riesame che si è pronunciato questa volta su una seconda ordinanza scattata a carico del sacerdote, ovvero quella in cui viene contestata l’aggravante delle lesioni permanenti.  I giudici della Libertà avevano respinto già la prima istanza, quella presentata in relazione alla prima misura in cui Barone viene accusato di maltrattamenti e abusi e di violenza sessuale nei confronti di due ventenni escludendo però l’aggravate dell’autorità e la violenza in relazione alla minaccia rivolta alla sorella della quattordicenne con l’obiettivo di farle ritirare la denuncia contro di lui. Le due ragazze verranno sentite come testi, a metà aprile, nel corso di un incidente probatorio. La minorenne, invece, è già stata ascoltata e tra le altre cose avrebbe riferito che il suo orecchio era “solo gonfio” e ad oggi si sarebbe già sgonfiato. Tuttavia agli atti della Procura della Repubblica di Santa Maria Capua Vetere, diretta da Maria Antonietta Troncone ci sono le consulenze mediche secondo le quali le pratiche di don Barone – che la teneva bloccata per terra con un piede sulla testa mentre urlava “al demonio di lasciarla in pace” – le avrebbero procurato uno sfregio permanente all’orecchio. Consulenze che sono state ritenute valide prima dal gip Alessandra Grammatica che ha emanato l’ordine di arresto e poi dal Tribunale del Riesame che lo ha confermato. Nella stessa inchiesta i sostituti procuratori Alessandro Di Vico e Daniela Pannone, coordinati dal procuratore aggiunto Alessandro Milita – hanno ottenuto gli arresti domiciliari per il vicequestore di polizia Luigi Schettino, accusato di aver partecipato agli esorcismi e il divieto di avvicinamento e sospensione della responsabilità genitoriale per la madre e il padre della minore che, secondo i pubblici ministeri, avrebbero affidato la figlia alle sole cure del prete, interrompendo il percorso medico intrapreso in precedenza.
Il sacerdote di Casapesenna, come riporta Il Mattino, che, secondo la Curia di Aversa praticava abusivamente esorcismi ritenuti dall’accusa “torture medievali”, resta in carcere in attesa dell’esito dell’incidente probatorio e delle prossime attività difensive del suo legale. Nel corso del secondo interrogatorio, don Michele si era difeso spiegando di non aver provocato alcuno sfregio, ma di aver solo praticato alla ragazzina una manovra in linea con quelle prescritte dai manuali canonici sull’esorcismo che potrebbe al massimo averle provocato un ematoma temporaneo. Analoga risposta anche in relazione al video prodotto dalla Procura in cui si vede il sacerdote praticare il rito ad un cinquantenne verso il quale usa modi violenti. Ascoltato, come persona informata sui fatti, anche l’ex direttore generale della Juventus, Luciano Moggi.


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