Cronaca Giudiziaria

Inchiesta Sma, l’ex boss Perrella infiltrato per Fanpage: su un pizzino la tangente per i politici

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Napoli. L’ex boss dei rifiuti Nunzio Perrella fa da infiltrato per Fanpage, su un pizzino le percentuali delle tangenti da devolvere ai politici. “Per cinque mesi siamo andati in giro per l’Italia, abbiamo incontrato centinaia di trafficanti di rifiuti, spietati camorristi, imprenditori spregiudicati e politici corrotti – ha detto Nunzio Perrella nel video di Sasha Biazzo – abbiamo messo in giro la voce di un mio ritorno nei rifiuti”. La prima telefonata arriva da un imprenditore che parla di un affare in cui è coinvolta la Sma, la società in house della Regione Campania che si occupa di ambiente, e per il quale Perrella avrebbe dovuto interagire direttamente con l’amministratore. Il mese dopo – il video inizia il 25 ottobre – c’è un incontro a Roma in cui viene fatto dall’interlocutore il nome di Luciano Passariello “che ha gestito la situazione della Sma. Un lavoro da sei milioni di euro. Bisogna fare i piaceri ai politici”. Con la Sma avrebbe parlato, dice l’amministratore, direttamente Passariello. L’incontro poi avviene all’interno dell’ufficio di Lorenzo Di Domenico, amministratore della Sma Campania. Ad accoglierli è Agostino Chiatto, segretario particolare di Passariello, Di Domenico è presente. Si parla di rifiuti “di tutti i tipi” in partenza da Napoli nord, Aversa, Regi Lagni, Marcianise, dieci camionate al giorno, “c’è un’autorizzazione a fare una nuova gara, il capitolato lo facciamo noi (Sma) e Regione Campania”. Poi si passa a parlare del prezzo, 145 euro a tonnellata, e dei ‘guadagni’ a margine. Due giorni dopo Perrella viene ricontattato dal segretario di Passariello: ci si rivede in un bar del centro direzionale di Napoli il 5 gennaio 2018. A quel punto compare un ‘pizzino’, un foglietto su cui il segretario scrive le percentuali delle tangenti da pagare per politici e dirigenti Sma. Un milione di euro l’affare al mese, ai politici vanno 170mila euro al mese. Segue l’invito negli uffici della Regione, rifiutato per paura che i metal detector potessero rivelare la presenza della telecamera nascosta.


Articolo pubblicato il giorno 16 Febbraio 2018 - 15:55

La Redazione

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