Carceri: intesa per farmaci gratis ai detenuti. Al via il progetto “Un farmaco per i detenuti”: un protocollo d’intesa tra l’Ordine dei Farmacisti della provincia di Napoli, le Asl e il Ministero della Giustizia (Dipartimento Amministrazione Penitenziaria) per fornire gratuitamente farmaci ai detenuti nelle carceri campane. L’accordo sara’ siglato a fine mese: sara’ l’amministrazione penitenziaria ad indicare alle Asl le esigenze mediche dei reclusi e le Asl faranno richiesta all’Ordine dei Farmacisti della provincia di Napoli, gia’ promotore, insieme al cardinale di Napoli Crescenzio Sepe, del progetto “Un farmaco per tutti”, che riguarda le persone indigenti. Accanto a cio’ “Una Visita per tutti” con il “Camper della Salute” itinerante dei farmacisti napoletani per screening gratuiti, che parte a febbraio e che prevede attivita’ di prevenzione in tutta la provincia con medici volontari nell’ambito: cardiovascolare (coordinato dal prof. G. Di Minno dell’Universita’ Federico II); pediatrico (coordinato dalla dott.ssa A. Minicucci, Santobono Pausilipon), del carcinoma colon-retto e seno (coordinato dal prof. F. Corcione, Ospedale Monaldi); del melanoma (coordinato dal prof. P. Ascierto, Istituto dei Tumori Pascale); del carcinoma alla prostata (coordinato dal prof. V. Mirone, Universita’ Federico II); di igiene del cavo orale (coordinato dal prof. G. Ferrazzano, Universita’ Federico II). “In Italia – spiega il presidente dell’Ordine dei Farmacisti della provincia di NAPOLI Vincenzo Santagada – sono 4,7 milioni le persone che versano in condizioni di poverta’ assoluta tanto che abbiamo ormai imparato a fare i conti con nuove forme di indigenza, molto diverse da quelle tradizionali. Una di queste e’ la poverta’ sanitaria, che non consente di accedere a cure adeguate a causa di difficolta’ di tipo economico. Il problema della rinuncia alla prevenzione e all’assistenza sanitaria riguarda un numero molto elevato di cittadini (13 milioni). Ma per parlare davvero di poverta’ occorre guardare a quei 580mila che sono stati costretti lo scorso anno a rivolgersi a opere caritative per ricevere cure. L’Ordine e’ impegnato da tempo per tutelare la salute dei napoletani e sostenerli con fatti concreti dinanzi alle carenze del Servizio sanitario nazionale impossibilitato ad essere fino in fondo universalista e inclusivo”.
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