Cronaca

Carcere di Nisida, il Sappe denuncia: ‘Era stata preparata un’evasione di massa’

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“Ancora al centro dell’attenzione il carcere minorile di Nisida, dove l’ultimo giorno dell’anno una perquisizione degli uomini della Polizia Penitenziaria ha portato al rinvenimento di dosi di droga tra le sbarre. Quel che e’ accaduto ieri e’ stato ancor piu’ grave, si e’ infatti verificata una gravissima, violenta aggressione a danno di un poliziotto penitenziario”. Lo denuncia il Sindacato Autonomo Polizia Penitenziaria Sappe, attraverso il segretario Generale Donato Capece e il coordinatore del Settore Minorile Carmine d’Avanzo, per i quali l’obiettivo era “una evasione di massa”. I rappresentanti del Sappe ricostruiscono la sequenza di violenza che si e’ verificata ieri nel carcere napoletano.

“All’interno della sezione detentiva, un detenuto ha improvvisamente aggredito l’agente preposto alla sorveglianza del Reparto cosiddetto “Girasole”, spintonandolo e facendolo rovinare violentemente a terra. A questo punto, il detenuto, non pago che l’agente era tramortito al suolo, gli sottraeva le chiavi della sezione, e provvedeva ad aprire tutti gli altri detenuti, che in breve lo trascinavano all’interno di una cella, e continuavano a colpirlo ripetutamente con violenti calci in tutte la parti del corpo – sostiene il Sappe – l’agente, non appena gli e’ stato possibile, con il telefono cordless in dotazione, riusciva ad allertare i colleghi che prontamente giungevano numerosi in reparto, riuscendo a ripristinare l’ordine e la sicurezza e ad accompagnare il collega al Nosocomio piu’ vicino”.

Il Sappe denuncia che “quanto accaduto, sicuramente ai fini di una evasione in massa dall’Ipm, impone la necessita’ di evidenziare la pericolosa ubicazione del Reparto “Girasole”, la cui dislocazione, risulta fin troppo isolata dal centro nevralgico dell’Istituto, per cui lo stesso andrebbe immediatamente chiuso”. E poi, “a giudicare lo scenario attuale dell’utenza a Nisida, con raggruppamenti di piu’ soggetti legati a diversi clan, di aree territoriali diverse, il rischio di una pericolosa miscela esplosiva, non e’ affatto scongiurabile”.


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