Re: Emailing: DRC 2011-06-23 dm 0076.jpg_On 2013-02-18, at 8:06 PM, Colbourn, Glen wrote:__<> _For World Weekly_Stills from the in-production movie This is Congo__Mai Mai General La Fontaine addresses his troops in Bunyatenge DRC on a_hilltop defensive, including one soldier whose face was brutally scared_in a fight with Ugandan troops.__Daniel McCabe, 2011__
Appuntamento da non perdere il 2 febbraio al cinema Astra con “Astradoc – viaggio nel cinema del reale” la rassegna organizzata al Cinema Astra da Arci Movie, Parallelo 41, Università Federico II e Coinor; faranno tappa due registi internazionali vincitori di importanti riconoscimenti: Daniel McCabe e Ziad Kalthoum che presenteranno i loro film.
Alle ore 19.30 ci sarà la proiezione di “This is Congo” (Usa, Congo 2017 – 93’) di Daniel McCabe che sarà presente in sala. Il film offre uno sguardo inedito e senza filtri sul conflitto più sanguinoso del mondo dai tempi della Seconda guerra mondiale, un conflitto ininterrotto, il più lungo del mondo, e su coloro che sopravvivono all’interno. Seguendo quattro personaggi avvincenti – un informatore, un comandante militare patriottico, una commerciante di minerali e un sarto sfollato – per la prima volta il film offre agli spettatori una istantanea globale sui problemi che affliggono questo incantevole Paese secondo una prospettiva autenticamente congolese. Il colonnello “Kasongo”, Mamadou, Mama Romance e Hakiza incarnano la resilienza straordinaria di un popolo che, nel corso di più generazioni, è vissuto ed è morto.
Alle 21.30 “Taste of cement” (Libano, Siria, Germania, Qatar e Emirati Arabi 2017 – 85’), il film che ha vinto nel 2017 il concorso internazionale al Festival Visions du Réel di Nyon, sarà presentato dal suo regista Ziad Kalthoum. A Beirut gli operai siriani sono chiusi nel cantiere di costruzione di un grattacielo. Il loro unico contatto con il mondo esterno è un varco nel sottosuolo. Strappati via dal Paese di origine, dove la guerra non è finita, si riuniscono di notte intorno a un piccolo televisore per avere notizie dalla propria Terra, sperando in una vita diversa e migliore. “Non potendo camminare per la città – dice il regista nelle sue note – possono solo osservarla con i loro occhi tristi. Striscioni appesi ordinano loro il coprifuoco dopo le 19:00. Accendono i televisori per avere notizie del loro Paese e per vedere se le loro case sono state distrutte. Andando a dormire, aspettano un nuovo giorno”.
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