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Arzano, nuova bufera parlamentare sul Comune: edilizia e regolamenti, il clan della “167” egemone sul territorio nei rapporti con la politica

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Arzano. Nuova bufera parlamentare sul Comune. Edilizia e regolamenti, il clan della “167” egemone sul territorio nei rapporti con la politica. Una nuova interrogazione del senatore Bartolomeo Pepe (gruppo misto) è stata presentata all’attenzione dei Ministri dell’interno, per la semplificazione e la pubblica amministrazione e delle infrastrutture e dei trasporti. Secondo quanto risulta all’interrogante, nell’Atto Ispettivo n. 3-04170 Pubblicato il 20 dicembre 2017, nella seduta n. 919 : “il Comune di Arzano (Napoli), già sciolto per infiltrazioni mafiose nel 2008 e nel 2015, è recentemente tornato agli onori delle cronache nel giugno 2017 per inosservanza di regole e carenza di controlli in un contesto, ben percepito dalle forze dell’ordine e raccontato dai media, che sembra immutato rispetto a quelli descritti dai precedenti provvedimenti di scioglimento; decine sono stati gli arresti che, negli ultimi anni, hanno interessato personaggi, politici e non, a vario titolo coinvolti nelle amministrazioni locali, tra cui l’ex sindaco, dirigenti all’urbanistica e ai tributi, il comandante, nonché numerosi agenti di Polizia municipale, colpiti da ordinanze di sospensione dal servizio per depistaggio, falso ideologico, tentata concussione, corruzione e minacce e dei rapporti tra politica e criminalità organizzata, relativamente al clan egemone denominato del “167” e dall’edilizia in tutte le sue diramazioni: considerato che secondo quanto risulta all’interrogante: nonostante fosse già vigente il PDF (piano di fabbricazione) datato 1976, con una votazione unilaterale di Consiglio comunale avvenuta in data 6 dicembre 2017, la maggioranza consiliare, nonostante le proteste delle opposizioni sull’assenza degli atti prima della seduta di assise, ha ugualmente recepito il nuovo regolamento REC (regolamento edilizio comunale) con l’adozione di cambiamenti sostanziali, snaturando i pochi articoli a tutela di quei cittadini, che negli anni hanno rispettato la legge senza commettere abusi edilizi.
Gli articoli inseriti, tra l’altro, non sarebbero contemplati nelle direttive regionali, che nemmeno avevano imposto termini perentori per la sua adozione. Snaturando sul nascere il PUC (piano urbano comunale) proteso alla sola realizzazione di infrastrutture e servizi in un comune come quello di Arzano, tra i più cementificati d’Europa e che nel merito con queste nuove norme, ne vede stravolgere l’assetto territoriale; nella delibera di presa d’atto e dell’allegato regolamento, risulterebbero modificati i parametri in zona “A”, dove si evidenziano acquisizioni al patrimonio comunale di immobili sequestrati in via Vittorio Emanuele (fabbricato già causa della gambizzazione dell’ex consigliere comunale nel 2008, Francesco Vitale, e di proprietà del fratello di una dipendente comunale). Il manufatto, di circa 5 piani, ha beneficiato anche dell’approvazione di una delibera consiliare votata il 24 novembre 2017, in cui l’ente invece di procedere all’abbattimento della struttura in assenza di titoli, ha votato per la sua destinazione ad uso sociale, nonostante l’assenza del propedeutico regolamento regionale, ai sensi dell’art. 1 comma 65, della legge regionale Campania n. 5 del 2013. Delibera, allo stato, illegittima e che nel breve termine potrebbe determinare l’impugnazione da parte dei proprietari.
Sempre in zona “A”, risulterebbe la proprietà di tale Sorrentino, già citata nello scioglimento del 2008 per rapporti con ambienti controindicati. Risultano, altresì modificate, nel nuovo regolamento edilizio, le aree a verde in favore di insediamenti di maneggi e infrastrutture, la possibilità di collegare particelle diverse con tunnel e attraversamenti pedonali, la riconversione di strutture industriali dismesse in appartamenti e addirittura la possibilità di ottenere certificati di agibilità in presenza della sola istanza di condono. Condoni che, nonostante molti immobili siano ancora sotto sequestro della Procura dopo lo scioglimento per camorra, potrebbero essere facilitati da scappatoie amministrative con l’avallo delle procedure sull’autocertificazione e controlli a campione, voluta dalla maggioranza consiliare guidata dal sindaco Fiorella Esposito, e su input di un architetto vicino all’ex fabbrica denominata Benedetti, che già nel 2015 gravitava nell’amministrazione sciolta per camorra. Regolamento che sarebbe stato stilato da un geometra e un ingegnere oggi catapultato nel consorzio cimiteriale;a proporre le nuove modifiche un gruppo facente capo alla stessa lista elettorale di maggiorrnza, con alcuni di loro imparentati e con forti interessi proprio sull’edilizia. Tant’è che diversi articoli di stampa hanno evidenziato la notizia dell’acquisto di una fabbrica dismessa sulla via Napoli denominata “ex Campanile” e sulla quale risulta presentata una pratica di riconversione in appartamenti, già bocciata dalla gestione commissariale (in quanto il comune non ha recepito l’art. 7 sul Piano Casa) e sulla quale verte un ricorso in Consiglio di Stato e dalla quale emergerebbe che sia l’avvocato in difesa del Comune che quello della controparte per nome e per conto della società ARFLIX Srl, hanno entrambi lo studio legale in Napoli, in via Cesario Console n. 3, si chiede di sapere quali azioni di propria competenza i Ministri in indirizzo intendano intraprendere in merito alle questioni esposte e quali provvedimenti intendano promuovere per contrastare la contiguità tra criminalità organizzata e politica nel Comune di Arzano (Napoli)”.

Salvio Amarante


Articolo pubblicato il giorno 21 Dicembre 2017 - 14:41


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