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Ipotizzati anche i reati di falso e abuso edilizio. Gli indagati sono Bruno Di Tommaso, Antonio Di Marco, presidente della Provincia di Pescara, Paolo D'Incecco, Mauro Di Blasio, Ilario Lacchetta (sindaco di Farindola), Enrico Colangeli, Pierluigi Caputi, Carlo Giovani, Vittorio Di Biase, Emidio Rocco, Ernesto Primavera, Sabatino Belmaggio, Andrea Marrone, Luciano Sbaraglia, Marco Paolo Del Rosso, Massimiliano Giancaterino, Antonio De Vico, Antonio Sorgi, Giuseppe Gatto, Giulio Honarati, Tino Chiappino, Francesco Provolo, Leonardo Bianco, Ida De Cesaris.
Le notifiche degli avvisi di garanzia sono in corso presso il Comune di Farindola, la Provincia di Pescara, la Regione e la prefettura del capoluogo adriatico. I reati ipotizzati vanno, a vario titolo, dal crollo di costruzioni o altri disastri colposi, all'omicidio e lesioni colpose, all'abuso d'ufficio e al falso ideologico, alla rimozione o omissione dolosa di cautele contro infortuni sul lavoro.
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