''Avevo già lavorato sul Riccardo III a teatro e mi era rimasta la voglia di portarlo sul grande schermo, magari in chiave musicale.Potrebbe interessarti
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''Ho sempre amato molto il musical e volevo realizzarne uno tutto mio. È un genere che permette di utilizzare più linguaggi allo stesso tempo. Le note sono come una visione, un mondo a parte, e rappresentano la vera libertà creativa'', aggiunge Torre. Il dramma in costume del Riccardo III fa un salto temporale, dal XV al XXI secolo. La malvagità del sovrano è sempre la stessa, ma il contesto è diverso. Siamo alle porte di Roma, in un regno fantastico dove si erge il castello della storica Famiglia Mancini, a capo del traffico di droga e della criminalità locale.
Riccardo è uno dei figli della Regina Madre. E' storpio, zoppo e matto da legare. Un incidente subito da bambino lo ha lasciato senza una gamba, e per la sua follia ha trascorso molti anni rinchiuso in un ospedale psichiatrico. Ritornato finalmente a casa, rivela la sua smisurata brama di potere, tramando nell'ombra e uccidendo chiunque si metta tra lui e la sua ascesa. Il protagonista di 'Riccardo va all'inferno' è l'attore e cantante Massimo Ranieri. ''Sono i nostri personaggi a sceglierci, non siamo noi a decidere. Si presentano nel momento giusto della vita e ci chiamano, costringendoci a rispondere.
Questo progetto mi ha colpito fin dal primo istante, non avevo mai visto niente di simile. Riccardo ha bisogno di affetto, di amore, e il suo mantello rappresenta un'esistenza da cui si sente oppresso. In un certo senso ricorda il vampiro di Murnau ma, a differenza di Nosferatu, qui la bestia si nutre dei sentimenti degli altri. La malvagità è una conseguenza di tutti i suoi traumi, di una figura materna che non si è mai presa cura di lui''. Il compositore Mauro Pagani si è occupato della musica. ''Avevo una responsabilità enorme. Ho letto Shakespeare e la sceneggiatura, poi ho parlato con Roberta e mi sono buttato sui testi. Le parole erano giuste e il resto è venuto da solo.
È stato un grande privilegio, perché queste non sono canzonette, ma è un classico che abbraccia nuove melodie. Ho cercato di non farmi prendere dalle emozioni e di rimanere sempre molto obiettivo''. Infine interviene Sonia Bergamasco, la Regina Madre nel film: ''Ho subito una vera e propria trasformazione fisica. Abbiamo pensato a lungo su come rappresentare il viso di questa donna-mostro. Volevo mantenere una certa sensualità, nonostante la vecchiaia e l'anima dannata. Questa è la prima volta che lavoro dietro a una maschera, e devo dire che Riccardo va all'inferno è una storia che scuote nel profondo, andando oltre le apparenze''.
Massimo Ranieri 'All'Inferno' nel nuovo film di Roberta Torre
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