"L'indagine evidenzia la gestione privatistica dei servizi sociali che venivano erogati sulla base della sola necessita' di avere un ritorno elettorale, con un importante danno erariale".Potrebbe interessarti
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Un'altra bufera, dunque, sulla sua amministrazione, dopo quella del 2016, quando l'indagine della Dda feCe emergere i legami tra il Comune e un imprenditore legato al clan Zagaria in relazione all'appalto dello storico palazzo Teti Maffuccini. Questa volta di diverso c'e' anche il danno erariale compiuto, e le centinaia di cittadini bisognosi che negli anni non hanno ricevuto alcun servizio sociale, pur avendone diritto. Sette le ordinanze emesse dal Gip, due in carcere e cinque ai domiciliari; con l'ex sindaco, altro destinatario del provvedimento di carcerazione e' Roberto Pirro (ancora irreperibile), ex coordinatore dell'Ambito C8, ovvero l'ambito sociale formato da vari comuni, tra cui quello capofila di Santa Maria Capua Vetere, che erogava materialmente gli appalti finiti nel mirino dei magistrati.
Ai domiciliari sono invece finiti i soci delle coop compiacenti che si aggiudicavano gli appalti e votavano il candidato indicato da Di Muro. Tra gli indagati "politici", oltre alla Sgambato, anche l'ex sindaco di Parete Raffaele Vitale, ex segretario provinciale del Pd, che risponde come la deputata di abuso d'ufficio sempre in relazione alla raccomandazione di una componente dell'ufficio di piano.





