Indagato per eccesso colposo di legittima difesa l’avvocato di Latina che ha ucciso il ladro napoletano

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E’ stato ascoltato fino a tardi dalla polizia e dal magistrato l’avvocato di 47 anni che ieri, a Latina, ha sorpreso i ladri in casa dei genitori e ha sparato a uno di loro uccidendolo.
A seguito dell’interrogatorio, l’uomo è indagato in stato di libertà per eccesso colposo di legittima difesa. La vittima che è stata identifica si chiama Domenico Bardi, 41 anni di Napoli, mentre i complici sono riusciti a fuggire e sono ricercati.
“La pistola la si può usare non solo se lo sconosciuto ha un’arma, ma, soprattutto, se sta per sparare”. Intervistata dal Messaggero Cesare Placanica, presidente della Camera penale di Roma, ricorda che la legge attualmente in vigore riguarda soltanto la legittima difesa e non la difesa dei beni.
L’uomo che ieri ha sparato a Latina sostiene che il ladro, scoperto in casa del padre, avesse messo la mano in tasca e di avere temuto per la propria vita. “Saranno le indagini a chiarire cosa sia accaduto ieri. Bisognerà capire, innanzitutto, se il ladro che è morto avesse realmente una pistola e se abbia minacciato chi gli ha sparato. Il nodo della legge è questo: perché la difesa deve essere sempre proporzionata all’offesa”.
“La norma, anche quella in discussione al Senato, non prevede che ci si faccia giustizia da soli”.
L’episodio è avvenuto nel pomeriggio in via Palermo a Latina,nel quartiere residenziale Morbella, dove le palazzine hanno massimo tre piani, non lontano dal centro. A sparare e’ stato un avvocato, Francesco Palumbo, di 47 anni, con regolare porto d’armi che e’ stato trovato anche con due caricatori di 13 munizioni.
Verso le 16.30 l’allarme dell’abitazione dei genitori dell’avvocato, che non erano in casa, ha cominciato a suonare ed essendo collegato al telefonino del professionista, Palumbo e’ andato in via Palermo. All’esterno, nel giardino, l’avvocato ha trovato un uomo e gli ha chiesto cosa stesse facendo. Il “palo”, con spiccato accento napoletano, gli ha urlato di andarsene perche’ stavano rubando nell’appartamento.
Ma l’avvocato ha tirato fuori la pistola e, a sua volta, ha urlato che non se ne sarebbe andato ed avrebbe chiamato la polizia. A quel punto i due complici sono usciti dall’abitazione, ed uno – secondo il racconto dell’avvocato – avrebbe infilato una mano nella tasca.
Temendo che avesse una pistola, l’avvocato ha cominciato a sparare tantissimi colpi, tra i sei e gli otto, con l’intenzione – ha spiegato alla polizia – di spaventare i ladri. Ma due colpi di pistola hanno ferito al torace un ladro, mentre gli altri due si sono dati alla fuga.
“Ho visto uno dei ladri infilare la mano in tasca ed ho avuto paura, preso dal panico ho sparato molti colpi, ma non volevo uccidere nessuno”. I condomini sentiti gli spari hanno chiamato alle 16.45 le forze dell’ordine.
Quando la polizia e’ accorsa sul posto ormai per l’uomo non c’era piu’ nulla da fare e i due complici erano gia’ irreperibili. Verso le 18 il medico legale ha accertato che due colpi aveva ferito mortalmente la vittima: si tratta di un uomo di 41 anni, un napoletano.




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