Pompei entra nel vivo della sua attività diretta a rendere concreto il progetto pilota Smart@Pompei, e estende i suoi obiettivi di innovazione tecnologica e culturale anche a tutto il territorio regionale.
Saranno coinvolti, in questa fase, il personale interno del Parco Archeologico di Pompei che, con il primo workshop “Pompei Resiliente AD 2030, Insight Session” in programma il 19 ottobre condividerà lo stato di avanzamento del progetto e le azioni necessarie alla sua realizzazione; e la comunità locale attraverso Civitates, progetto d’innovazione sociale, estensione di Smart@Pompei, volto promuovere competenze e iniziative per il turismo culturale del territorio.
Il Parco Archeologico di Pompei si impone come primo Smart Archaeological Park in Italia e al mondo, un modello tecnologico integrato che consente di gestire e controllare la sicurezza delle persone e dei monumenti in condizioni normali e in condizioni di emergenza.
Il Progetto è frutto di un Accordo Quadro, di durata settennale, stipulato a partire da maggio 2015 tra il Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo (MiBACT) e il Consiglio Nazionale delle Ricerche (CNR) al fine di individuare e sviluppare programmi di ricerca e innovazione, di dimostrazione e di formazione nel settore del patrimonio culturale e del turismo.
Nel mese di marzo 2016 è stata inoltre stipulata e firmata dal Segretario Generale del MiBACT e dal Presidente del CNR una Convenzione Operativa con la quale le Parti hanno manifestato l’interesse a collaborare per la realizzazione di una soluzione tecnologica integrata finalizzata al miglioramento della sicurezza del Patrimonio Culturale Nazionale.
Videosorveglianza, controllo accessi, antintrusione, monitoraggio sismico, idrogeologico, qualità dell’aria, droni, tutto integrato, controllato e gestito da una Piattaforma intelligente operativa che monitora continuamente tutta la sensoristica distribuita nel Parco Archeologico generando allarmi in caso di sforamento delle soglie limite, in caso di comportamenti anomali e in caso di emergenza.
La dorsale principale del sistema tecnologico integrato è rappresentata dalla rete a fibra ottica e da una rete senza fili (wireless) realizzata mediante punti di accesso con i quali è possibile erogare servizi necessari in base alle esigenze soprattutto in riferimento al supporto ai visitatori con disabilità.
Grazie alla tecnologia IoT, dell’Internet of Things (Internet delle Cose), il sistema tecnologico integrato è modulabile e flessibile, al fine di aggiungere in qualsiasi momento ulteriori dispositivi o componenti, sensori utili alla gestione ottimizzata e sostenibile del sito.
I Responsabili della Cabina di Regia della Convenzione Operativa, spiegano che il modello tecnologico integrato è replicabile anche in altri contesti culturali e non ed evidenziano che “la tecnologia da sola non può garantire la sicurezza, ma senza la tecnologia non può essere garantita la sicurezza”.
Asset di Smart@Pompei è inoltre Civitates, un progetto d’innovazione sociale che prevede un programma di azioni, della durata di sei mesi, che sono destinate ad attivare un processo di ‘accensione civica’ di una comunità locale: che significa incoraggiare i cittadini a cooperare, alimentare il sentimento per il bene comune e promuovere iniziative di turismo culturale di comunità.
Civitates agisce per preparare una comunità locale ad affrontare il futuro con nuovi stimoli, prospettive e conoscenze, e a stimolare la nascita di nuove forme d’imprenditoria locale così da coinvolgere la popolazione nello sviluppo responsabile del proprio territorio.
Nello specifico, il Laboratorio Civitates a Pompei prevede di coinvolgere un gruppo di giovani residenti di Pompei, dai 18 ai 35 anni, che nell’arco di un semestre vivranno un’esperienza formativa destinata ad acquisire competenze professionali per gestire spazi e strutture di produzione artistica, culturale e creativa. Ai giovani sarà affidato anche il compito di promuovere un evento basato attorno a Residenze Creative di musicisti che coinvolgerà l’intera cittadinanza nell’attivazione di reti cooperative civiche.
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