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Durante la prima udienza del processo, Gallo era collegato in videoconferenza e, dopo un tentativo di suicidio, aveva preso la parola e chiesto l'autorizzazione all'eutanasia. Relegato al 41 bis, il carcere duro, nel penitenziario di massima sicurezza di Parma, Gallo mal sopporta la detenzione e non ne ha fatto mistero.
Soprannominato “Peppe 'o pazzo” proprio perché da capoclan riusciva a percepire ogni mese una pensione di invalidità da 700 euro per problemi psichiatrici.Per sua madre, Rosaria Vangone, la condanna invece è di 12 anni di carcere.
Le altre condanne sono: Luigi Mansi a 16 anni; Antonio Ruggiero 13 anni e 8 mesi; Nicolò D'Amico 11 anni e 4 mesi; Silvio Serpe 10 anni e 8 mesi; Luigi Mennella 10 anni e 4 mesi; Gabriele Balzano 10 anni; Domenico Topo 8 anni e 6 mesi Salvatore Carfora 8 anni e 4 mesi; Raffaele Belviso, Mario Felice De Martino, Biagio Di Biasio e Giuseppe Malvone 8 anni; Ivan Visciano 7 anni e 1 mese; Bruno Esposito 7 anni e 4 mesi; Michele Imparato 6 anni; Carmine Amabile 5 anni e 4 mesi; Gaetano Di Ronza 3 anni e 4 mesi; Alfredo Cesarano e Carmine Romeo 2 anni e 8 mesi; Giuseppe Gallo '66 2 anni; Michela Gallo 1 anni e 4 mesi.
Infine, revocata la confisca dei beni ad Annalisa De Martino. Assolto per non aver commesso il fatto Nunzio Mennella, prescritti i reati contestati a Rosalba De Martino e Salvatore Gallo.





