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Incendi delle aree protette, centinaia di uccelli migratori rischiano di morire

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Napoli. Centinaia di uccelli migratori rischieranno di morire di fame o in mare mentre volano verso il Nord Africa: è l’allarme lanciato da Rosario Balestrieri, ricercatore in ecologia forestale, che commenta la situazione migratoria dopo gli incendi dell’estate nel parco degli Astroni e sul Vesuvio. “Con la fine dell’estate arriveranno in Campania stormi di uccelli migratori, che non troveranno da mangiare nei boschi bruciati. Il primo danno a cui si pensa per gli incendi – spiega Balestrieri – sono le centinaia di animali bruciati vivi, in particolare i cuccioli che non possono scappare dai nidi e muoiono lì, o gli animali lenti”. Ma i danni avranno effetti letali anche sugli animali che non erano lì al momento degli incendi: “In questo periodo – spiega Balestrieri, che è anche presidente dell’Associazione Ardea che opera per la fauna in Campania – stormi di uccelli migrano dal nord Europa verso il Nordafrica e passano per la Campania: tortore, quaglie, colombacci, tordi, merli, capinere. Astroni e Vesuvio sono fondamentali nelle loro rotte, si fermano, fanno rifornimento e ripartono. Stavolta non troveranno bacche, ghiande, insetti, perchè anche loro sono bruciati. Per la fatica e la fame cadranno in volo e a centinaia moriranno in mare. Gli animali – dice Balestrieri – andranno a cercare cibo in altre aree boschive che non sono protette. Il 2 settembre è stata riaperta la caccia come se fosse tutto normale e le aree in cui questa è permessa ci sarà un affollamento di uccelli che finiranno nel mirino dei cacciatori”.

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