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E se a Napoli la parola scudetto non è più una "bestemmia", allora vale la pena guardare qualche numero del passato. Cinque vittorie in cinque match non si vedevano dal lontano 87/88, qualche mese dopo il primo scudetto. Allora, la striscia terminò dopo sei trionfi, e sabato, contro la Spal, c'è un'altra partita da disputare.
E se per i successi, l'appuntamento con la storia si scoprirà sabato, per le 19 reti c'è da guardare dietro ancor di più. Erano gli anni 50', ed a guidare l'attacco non vi era il folletto belga, ma bensì un brasiliano che i napoletani riconoscono come "O' Lione". Il suo nome era Luis Vinicio.
Ma tornando al presente, la forza di questa squadra non è soltanto nei singoli. La qualità del gioco espresso dona una facilità di andare al tiro impressionante. E non è quindi un caso se la macchina del gol registra più di qualche firma. Esattamente sono dieci coloro che hanno marcature all'attivo in questo campionato: 6 Mertens, 3 Callejon, 2 Zielinski, 1 Insigne, Allan, Koulibaly, Jorginho, Milik, Ghoulam e Rog. Solo il capitano, Marek Hamsik, è ancora all'asciutto, ma non c'è fretta, arriverà anche il suo momento. Eh si, perché a tutti capiterà sui piedi l'occasione per fare gol, proprio a tutti. Forse solo Reina sarà escluso, FORSE.
Ciò che conta ora è far bene nelle prossime sfide, ed è forse ciò il motivo che ha spinto Sarri a rintanarsi in sala video per studiare la Spal. Perché in fondo, è il futuro quello che conta.
Antonio Citarelli
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