“Il sindaco, dopo lo spaventoso pasticcio che ha creato sulla questione ANM, annuncia in pompa magna che nel prossimo bilancio metterà le risorse economiche per il futuro dell’azienda? Quali risorse? Con la situazione disastrata delle casse dell’Ente, ormai ben nota anche alle pietre, sarebbe interessante capire di cosa stia parlando. Probabilmente del nulla. Si tratta del solito annuncio-spot per cercare di rimediare alla più che evidente incapacità amministrativa che, come sempre, non perde occasione di dimostrare. Il fallimento di ANM, ormai dietro l’angolo, è l’ennesimo ascrivibile a de Magistris e a questa Giunta, che hanno la totale responsabilità politica di quanto accaduto”. Ad affermarlo sono i Consiglieri comunali David Lebro (La Città), Domenico Palmieri (Napoli Popolare) e Diego Venanzoni (PD).
“L’Amministrazione comunale -spiegano i Consiglieri- dopo aver contraddetto se stessa su ANM, sostenendo, in tutte le sedi, prima di voler mantenere il servizio in house e subito dopo di volersene disfare, pensa di risolvere tutto questo disastro con le solite chiacchiere. Dopo le nostre continue richieste di chiarimento nelle Commissioni competenti, credevamo l’Amministrazione fosse arrivata ad una posizione chiara sul destino dell’ANM. Mai ci saremmo aspettati che poi si trovasse a ritrattare tutto, arrivando addirittura a mettere in discussione la gestione pubblica del servizio. Così ora crede di mettere a tacere le polemiche innescate, scaricando le sue responsabilità come sempre sulla Regione. Ed il sindaco per cercare di salvarsi la faccia ribadisce che, seppur il Comune non voglia mettere in gara l’Anm, quasi vi sarà costretto. Tutto questo a marzo, quando vista la scadenza del prossimo 31 dicembre, ormai si è già in estremo ritardo per poter effettuare le gare. A dir poco ridicolo”.
“Come forze di opposizione -concludono- stiamo lavorando ad un incontro con tutti i sindacati, visto che la maggioranza, completamente assuefatta alle posizioni del sindaco, non sembra più capace nemmeno di confrontarsi con l’esecutivo cittadino”.
