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Pedane abusive, gare pilotate e pressioni sui tecnici: sei interdizioni al Comune di Torre del Greco

Dirigenti, professionisti e un imprenditore sotto accusa per falso, truffa e tentata concussione. Le indagini ricostruiscono un sistema capace di condizionare gli uffici comunali e alterare procedure amministrative per favorire interessi privati.
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Pedane abusive e pressioni sugli uffici: scatta la stretta di Carabinieri e Municipale -Nella mattinata odierna i Carabinieri della Compagnia di Torre del Greco e la Polizia Municipale hanno dato esecuzione a un’ordinanza applicativa di misure cautelari interdittive emessa dal GIP di Torre Annunziata su richiesta della Procura. Sei gli indagati — tra dirigenti, professionisti e imprenditori — gravemente indiziati di falso ideologico in atto pubblico, truffa ai danni della Pubblica Amministrazione e tentata concussione.

La misura cautelare ruota attorno a tre filoni investigativi, tutti legati alla gestione delle aree demaniali della zona di via Principal Marina e ai rapporti tra uffici comunali e imprenditori del settore della ristorazione.

Le tre vicende sotto la lente degli inquirenti

1. Le pedane abusive del 2021
Secondo gli investigatori, nell’estate 2021 sarebbero state realizzate due pedane in area demaniale marittima da parte delle società ATI Gusto e Voce del Mare (ristorante Yachting Club). Strutture ritenute abusive, poi sottoposte a sequestro: formalmente installazioni amovibili, ma in realtà ancorate stabilmente agli scogli tramite pali metallici. Opere eseguite senza titolo edilizio, sulla base di una semplice SCIA priva di autorizzazione paesaggistica, inizialmente dichiarata improcedibile e poi “salvata” dalla dirigente del SUAP.

2. La gara del 2016 per la concessione demaniale
Le indagini avrebbero inoltre fatto emergere anomalie nella procedura di gara del 2016 per l’assegnazione di un’area destinata alla ristorazione. L’ATI Gusto, pur formalmente società distinta, sarebbe risultata comunque riconducibile allo stesso imprenditore titolare della srl Voce del Mare, in violazione del divieto di partecipare con più soggetti allo stesso bando. Secondo la Procura, la seconda società sarebbe stata acquistata tramite prestanome proprio per eludere le regole.

3. Tentata concussione per il dissequestro dello Yachting Club
Il terzo episodio riguarda la dirigente del Servizio Antiabusivismo del Comune, accusata di aver esercitato pressioni sui suoi funzionari affinché attestassero falsamente la completa eliminazione degli abusi edilizi all’interno dello Yachting Club. Una relazione che, se inviata al GIP, avrebbe comportato il rigetto dell’istanza di dissequestro. Al diniego dei tecnici, la dirigente avrebbe avocato a sé il fascicolo, redigendo una relazione ritenuta mendace.

Le misure interdittive e i destinatari

Il GIP ha disposto misure interdittive per periodi da 6 a 12 mesi nei confronti di:
Antonio Sarnello, dirigente UTC – interdizione dai pubblici uffici (6 mesi) per falso.
Claudia Sacco, ex dirigente SUAP – interdizione dai pubblici uffici (12 mesi) per falso.
Maria Gabriella Camera, dirigente Antiabusivismo – interdizione dai pubblici uffici (12 mesi) per tentata concussione e falso.

Pietro Paolo Palumbo, avvocato – divieto di esercitare la professione (12 mesi) per truffa ai danni del Comune.

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Giovanni Salerno, ingegnere ed ex dirigente UTC – divieto di esercitare la professione (12 mesi) per falso. Giuseppe Fornito, imprenditore – divieto di esercitare attività d’impresa (12 mesi) per truffa.

Le valutazioni del GIP: “Capacità di condizionare gli uffici”

L’ordinanza descrive un quadro definito “particolarmente grave” dal giudice:
Giuseppe Fornito è indicato come beneficiario e promotore delle condotte illecite, capace di condizionare l’azione amministrativa.

Giovanni Salerno è descritto come un professionista con una forte influenza sugli uffici, al punto da “indirizzare” l’azione amministrativa secondo interessi privati, arrivando a stigmatizzare l’operato del SUAP per ottenere l’esito desiderato.

L’avvocato Palumbo, cognato di Fornito, avrebbe svolto un ruolo attivo nell’operazione di acquisizione dell’ATI Gusto tramite prestanomi.

Claudia Sacco, ex dirigente SUAP, avrebbe asservito l’azione amministrativa alle esigenze dell’imprenditore, avocando a sé pratiche che i funzionari ritenevano prive dei requisiti.
Maria Gabriella Camera avrebbe esercitato pressioni intimidatorie sui tecnici, causando — secondo il GIP — lo svuotamento del servizio e il burnout del responsabile, costretto a chiedere il demansionamento pur di non firmare atti ritenuti falsi.

Antonio Sarnello viene accusato di aver minimizzato irregolarità sostanziali, sostenendo in una relazione che le anomalie riscontrate sulle pedane rientrassero nella “tolleranza di cantiere”, senza rilevare gli ancoraggi abusivi agli scogli.

L’integrità dei funzionari che si sono opposti

Il GIP sottolinea anche la condotta esemplare del responsabile del servizio antiabusivismo e di due tecnici comunali: malgrado pressioni e timori di azioni disciplinari, si sarebbero rifiutati di redigere relazioni compiacenti sul caso Yachting Club, arrivando a chiedere il trasferimento o accettare il demansionamento pur di non attestare il falso.

[riproduzione_riservata] Articolo pubblicato il 5 Dicembre 2025 - 13:40 - A. Carlino [fonte_combinata]

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