

in foto i carabinieri di castellammare
Il blitz nella notte si trasforma in una colluttazione con i militari dell'Arma. Ernesto Cavallaro finisce in manette con 16 grammi di stupefacente, ma il giudice dispone l'immediata libertà dopo la direttissima
Castellammare– Un controllo di routine che si trasforma in un inseguimento, la violenza contro le divise e infine le manette. È il bilancio di una nottata turbolenta tra i vicoli di Castellammare di Stabia, dove l’ombra dello spaccio continua ad allungarsi sui giovanissimi.
Protagonista della vicenda Ernesto Cavallaro, appena 18enne, finito al centro di un’operazione condotta dai Carabinieri della locale compagnia, impegnati nel contrasto alla microcriminalità e allo smercio di sostanze illecite.
L'episodio si è consumato nel cuore della notte. Una pattuglia dell'Arma ha intercettato due giovani il cui atteggiamento ha subito destato sospetti: sguardi furtivi, movimenti rapidi, il classico segnale di chi ha qualcosa da nascondere. Alla vista dei lampeggianti, è scattato il tentativo di fuga. Se il complice è riuscito a dileguarsi sfruttando la conoscenza del dedalo urbano, per Cavallaro la corsa è finita quasi subito, ma non senza conseguenze.
Il 18enne, nel tentativo di sottrarsi al fermo, ha ingaggiato una violenta colluttazione con i militari. Spintoni e resistenza fisica che non sono bastati a evitargli le manette, ma che hanno aggravato la sua posizione. La perquisizione personale ha poi svelato il motivo di tanta agitazione: nelle tasche del giovane sono stati rinvenuti circa 16 grammi di sostanza stupefacente, un quantitativo che gli inquirenti ritengono destinato allo spaccio al dettaglio.
Le accuse formalizzate sono pesanti: resistenza a pubblico ufficiale e detenzione ai fini di spaccio. Cavallaro ha trascorso la notte in camera di sicurezza, in attesa del rito per direttissima fissato per la mattinata successiva presso il Tribunale di Torre Annunziata.
Davanti al giudice monocratico, dottoressa Ceppaluni, si è svolta l'udienza di convalida. Assistito dal suo legale di fiducia, l'avvocato Gennaro De Gennaro, il giovane ha affrontato il giudizio dell'autorità giudiziaria. Nonostante la gravità della resistenza opposta ai carabinieri e il sequestro della droga, la strategia difensiva ha ottenuto il risultato sperato: il giudice, pur convalidando l'arresto operato dai militari, non ha disposto misure cautelari restrittive. Ernesto Cavallaro è tornato dunque in libertà poche ore dopo il fermo.
Mentre il fascicolo giudiziario segue il suo corso, le indagini dei Carabinieri non si fermano. L'obiettivo ora è duplice: identificare il complice riuscito a fuggire nel buio e mappare la provenienza di quei 16 grammi di droga, ennesimo tassello di un mosaico criminale che vede sempre più spesso protagonisti ragazzi appena maggiorenni.
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C bell città
Ceppaluti dei un'emerita stronza come tutti i giudici rossi che non danno pene esemplari a ste merde come loro