Si chiude con una pesante batosta per l'organizzazione criminale il processo di primo grado, celebrato con il rito abbreviato davanti al gip Ciollaro del tribunale di Napoli. Sono dodici le condanne inflitte per un totale che supera i settant'anni di reclusione, a fronte di una sola assoluzione.
Al centro dell'inchiesta, il lucroso business dell'importazione di sostanze stupefacenti dalla Spagna, destinate a "inondare" le piazze di spaccio della città partenopea e dell’hinterland flegreo. L'impianto accusatorio della Procura, che a fine settembre aveva chiesto la condanna per tutti i tredici imputati, ha retto quasi interamente.
La genesi dell'indagine: la "soffiata" da Barcellona
L'intera operazione prende il via grazie a una provvidenziale segnalazione della Guardia Civil di Barcellona, che nota la presenza costante e sospetta di un gruppo di napoletani nella città catalana. Nomi come i due Maiorano, Di Palma, Sarracino e Cerullo finiscono rapidamente sui taccuini degli investigatori.
Le successive indagini, condotte dai militari della Guardia di Finanza del Nucleo Pef, hanno permesso di ricostruire la complessa logistica dei trafficanti. Il modus operandi era consolidato: i corrieri partivano dal Napoletano in auto, raggiungevano Civitavecchia per imbarcarsi su navi veloci dirette a Barcellona.
Il modus operandi: furgoni, doppi fondi e staffette
Una volta caricata la droga in Spagna, il ritorno avveniva a bordo di un furgone "Iveco" appositamente modificato, dotato di un doppiofondo per nascondere lo stupefacente. Per eludere i controlli lungo l'autostrada, il furgone era sistematicamente preceduto da un'altra vettura che fungeva da staffetta, incaricata di segnalare tempestivamente la presenza delle forze dell'ordine.
I reati contestati agli indagati, a seconda delle loro posizioni, spaziavano dall'associazione per delinquere finalizzata al traffico di sostanze stupefacenti alla detenzione per fini di spaccio. L'accusa associativa, che comporta le pene più severe, è stata mossa in particolare contro Giovanni Cerullo, Salvatore Di Palma, Giovanni Maiorano, Vincenzo Maiorano e Pasquale Vallefuoco.
La sentenza di primo grado segna così un punto a favore delle forze dell'ordine nella lotta al traffico internazionale di droga che alimenta il mercato campano.
Le condanne più severe, in particolare i 10 anni di reclusione, sono state inflitte ai soggetti ritenuti al vertice o con ruoli di maggiore responsabilità nell'organizzazione, in quanto accusati del reato di associazione per delinquere finalizzata al traffico di sostanze stupefacenti.
Giovanni Cerullo: Originariamente, la Procura aveva chiesto 16 anni per Cerullo, indicandolo come un vertice del gruppo. La condanna a 10 anni lo conferma come una figura di spicco.
Giovanni Maiorano e Vincenzo Maiorano: I due Maiorano erano tra i nomi che circolavano subito dopo la segnalazione della Guardia Civil di Barcellona, evidenziando il loro ruolo centrale nell'organizzazione dei viaggi e nei contatti in Spagna. Entrambi condannati a 10 anni.
Pasquale Vallefuoco: Anche lui accusato di far parte dell'associazione, ha ricevuto 10 anni.
Salvatore Di Palma: Condannato a 8 anni. La sua pena, pur alta, è stata calcolata in "continuazione con un'altra sentenza", il che suggerisce precedenti penali significativi, forse anch'essi legati al traffico di droga, che hanno influito sul calcolo della pena totale.
Gli altri imputati hanno ricoperto ruoli logistici e di supporto, come corrieri, organizzatori dei trasporti o semplici spacciatori, pur all'interno del sodalizio:
Castrese Sarracino (5 anni e 6 mesi): Era tra i nomi noti agli investigatori fin dall'inizio, presumibilmente con un ruolo chiave nelle fasi operative del trasporto.
Ciro Di Lanno e Alfredo Felaco (5 anni e 4 mesi): Pene intermedie che riflettono ruoli importanti ma non apicali nell'organizzazione del traffico.
Stefano Verde (4 anni): La sua pena inferiore rispetto al gruppo dei 5 anni potrebbe indicare un ruolo meno pesante o la prevalenza della sola accusa di detenzione ai fini di spaccio.Potrebbe interessarti
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Le pene più basse (2 anni) per Maurizio Cappiello Branco, Antonino Lauro e Castrese Simeoli sono tipiche di figure con un coinvolgimento marginale o limitato alla sola detenzione e spaccio in loco, senza l'aggravante del ruolo associativo.
Il dettaglio sul traffico
L'indagine ha permesso di ricostruire un traffico di centinaia di chili di droga. Ad esempio, una delle operazioni citate in un'altra indagine similare (spesso collegate o successive) parla del sequestro di oltre 290 kg di hashish, con la ricostruzione dell'importazione di ulteriori 70 kg. Questi dati evidenziano la portata del business gestito.
Elenco Dettagliato delle Condanne
Giovanni Maiorano 10 anni
Vincenzo Maiorano 10 anni
Pasquale Vallefuoco 10 anni
Giovanni Cerullo 10 anni
Salvatore Di Palma 8 anni
Castrese Sarracino 5 anni e 6 mesi
Ciro Di Lanno 5 anni e 4 mesi
Alfredo Felaco 5 anni e 4 mesi
Stefano Verde 4 anni
Maurizio Cappiello Branco 2 anni
Antonino Lauro 2 anni
Castrese Simeoli 2 anni
Domenico Della Rotonda Assolto


















































































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