Napoli. “Scudetto, miglior giocatore della Serie A, la Scozia di nuovo al Mondiale. È un periodo enorme, ma non mi sento arrivato. Anzi, ora sono ancora più esigente con me stesso. Difendere il successo è più difficile che ottenerlo, ma l’obiettivo è continuare a crescere”. Scott McTominay racconta il suo momento d’oro ai microfoni della CBS, nella trasmissione “Sports Golazo”, con parole che restituiscono l’immagine di un leader affamato e mai appagato.
“È surreale. L’amore dei tifosi è incredibile e quindi esco poco per la città, ma la mia routine è semplice. Qui in Italia si mangia meglio e il clima aiuta la vita”, dice lo scozzese parlando della sua quotidianità a Napoli. “Nel lavoro sono ossessionato dal recupero. Faccio bagni di ghiaccio, trattamenti di luce rossa, camera fredda. Lo faccio perché voglio stare bene e voglio giocare altri dieci anni”.
Parole di grande stima anche per Antonio Conte. “Lo adoro, è passione pura, tatticamente straordinario. Non ho bisogno di carezze, ma di qualcuno che mi spinga sempre”. Un rapporto fondato su intensità e richieste continue, perfettamente in linea con la mentalità del centrocampista azzurro.
McTominay torna poi sull’addio al Manchester United. “Nel mio ultimo anno a Manchester ho segnato dieci gol e abbiamo vinto una coppa. Non si può dire che non stessi facendo bene. Quando giochi allo United sei sotto una lente d’ingrandimento continua e tutto sembra amplificato. Ma lì i minuti te li devi guadagnare, come ha fatto Bruno Fernandes”. E aggiunge: “A Manchester mi hanno dato tutto: nutrizione, allenamenti, supporto tattico. Le condizioni per avere successo c’erano, ma se giochi sempre, segni e senti parlare bene di te, tutto diventa più naturale”.
Chiusura con una nota leggera sulla lingua italiana. “Non è perfetto, ma ci provo. Riesco a dire qualche frase dopo le partite, sto studiando e miglioro. Una volta, dopo lo Scudetto, con un giardiniere abbiamo parlato 25 minuti solo in italiano”.
Fonte REDAZIONE






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