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Malore al Supermercato, muore a 57 anni. Sui social il ricordo di Luigi Guerriero grande tifoso del Napoli

Stroncato da un infarto mentre faceva la spesa, ha donato le cornee. Amato da tutti per la sua allegria e la sua fede calcistica, lascia un enorme vuoto in famiglia e nella comunità. Era originario di Torre Annunziata
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Un malore improvviso, in un pomeriggio qualunque, ha spezzato la vita di Luigi Guerriero, 57 anni, da trent’anni residente a Giussano. L’uomo si è sentito male il 30 novembre mentre si trovava in un supermercato della zona.

I soccorsi sono stati immediati: il trasferimento in elisoccorso all’ospedale di Varese lasciava sperare, ma il quadro clinico è precipitato rapidamente. Per Guerriero non c’è stato nulla da fare: un infarto fulminante lo ha portato via in poche ore.

La notizia della sua scomparsa ha scosso profondamente l’intera comunità. Accanto a lui, in questo momento di dolore immenso, restano la moglie Vera, i figli Giusy e Stefano, la mamma Giuseppina, i fratelli e la sorella. Una famiglia devastata, ma capace di compiere un ultimo gesto di grande generosità: la donazione delle cornee, nel rispetto dell’indole altruista che aveva sempre contraddistinto Luigi.

Originario di Torre Annunziata, Guerriero aveva portato a Giussano la sua schiettezza partenopea e una solarità che contagiava. Amante della vita, delle risate, delle serate con gli amici, era un uomo “che non si poteva non voler bene”, raccontano in molti. Sempre pronto alla battuta, anche un po’ irriverente, capace di mascherarsi da donna pur di strappare un sorriso ai suoi cari: un vero “vulcano”, come lo definiscono gli amici di sempre.

Tra le sue passioni più grandi, il Napoli. Seguiva ogni partita, leggeva quotidiani sportivi, commentava azioni e calciatori con entusiasmo travolgente. Per questo, nell’ultimo saluto, gli è stata posata al collo la sciarpa azzurra, simbolo di un amore calcistico che non lo ha mai abbandonato.

Alla gioia della sua presenza si affiancavano altre passioni: la motocicletta, la pesca, il mare. E il lavoro, che affrontava con serietà e dedizione nella ditta Adler di Desio, dove si occupava di rivestimenti per interni di automobili. Anche lì, come ovunque, era benvoluto da tutti.

In tantissimi hanno voluto accompagnarlo nell’ultimo viaggio, gremendo la basilica di Giussano per i funerali celebrati mercoledì. L’abbraccio di una città intera per salutare un uomo che, fino all’ultimo, ha saputo donare vita e sorrisi.

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Un malore improvviso, in un pomeriggio qualunque, ha spezzato la vita di Luigi Guerriero, 57 anni, da trent’anni residente a Giussano. L’uomo si è sentito male il 30 novembre mentre si trovava in un supermercato della zona.

I soccorsi sono stati immediati: il trasferimento in elisoccorso all’ospedale di Varese lasciava sperare, ma il quadro clinico è precipitato rapidamente. Per Guerriero non c’è stato nulla da fare: un infarto fulminante lo ha portato via in poche ore.

La notizia della sua scomparsa ha scosso profondamente l’intera comunità. Accanto a lui, in questo momento di dolore immenso, restano la moglie Vera, i figli Giusy e Stefano, la mamma Giuseppina, i fratelli e la sorella. Una famiglia devastata, ma capace di compiere un ultimo gesto di grande generosità: la donazione delle cornee, nel rispetto dell’indole altruista che aveva sempre contraddistinto Luigi.

Originario di Torre Annunziata, Guerriero aveva portato a Giussano la sua schiettezza partenopea e una solarità che contagiava. Amante della vita, delle risate, delle serate con gli amici, era un uomo “che non si poteva non voler bene”, raccontano in molti. Sempre pronto alla battuta, anche un po’ irriverente, capace di mascherarsi da donna pur di strappare un sorriso ai suoi cari: un vero “vulcano”, come lo definiscono gli amici di sempre.

Tra le sue passioni più grandi, il Napoli. Seguiva ogni partita, leggeva quotidiani sportivi, commentava azioni e calciatori con entusiasmo travolgente. Per questo, nell’ultimo saluto, gli è stata posata al collo la sciarpa azzurra, simbolo di un amore calcistico che non lo ha mai abbandonato.

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RIPRODUZIONE RISERVATA Articolo pubblicato il 6 Dicembre 2025 - 13:24 - Federica Annunziata

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