Al Maradona va in scena un big-match che non ha bisogno di cornici: ritmo alto, duelli continui, giocate individuali e un protagonista assoluto, Rasmus Hojlund, autore di una doppietta che spinge il Napoli oltre la Juventus.
La squadra di Conte parte subito con decisione, imponendo il proprio possesso fin dai primi minuti e trovando il vantaggio già all’8’, quando Neres inventa sulla fascia e regala all’attaccante danese un pallone solo da spingere in porta. Il primo tempo fotografa bene l’equilibrio della sfida: la Juventus prova a rispondere, ma Spalletti, schierato senza una punta di ruolo, non riesce a creare veri pericoli.
Zero tiri nello specchio per i bianconeri, mentre il Napoli sfiora il raddoppio con McTominay, fermato da un palo clamoroso proprio allo scadere dei primi 45 minuti. La ripresa cambia tono. Dopo un avvio in cui Di Gregorio salva su Hojlund, la Juventus approfitta di un recupero a metà campo e Yildiz firma il pareggio in contropiede al 59’, unico vero guizzo di una squadra che fino a quel momento aveva faticato a trovare linee di passaggio pulite.
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Il Napoli incassa il colpo, riordina le idee e riparte. Le sostituzioni imprimono nuovo ritmo alla gara, mentre l’ingresso di Spinazzola e Vergara coincide con un aumento della pressione offensiva. Il momento decisivo arriva al 78’: ancora una volta Neres disegna un pallone perfetto dalla sinistra e Hojlund svetta più in alto di tutti, colpendo di testa e battendo Di Gregorio per il 2-1 che fa esplodere lo stadio.
La Juventus tenta di reagire, ma la manovra resta discontinua e spesso frenetica, mentre il Napoli amministra e riparte appena trova lo spazio. I quattro minuti di recupero non cambiano la storia del match: il Napoli chiude con personalità, portando a casa un successo costruito con intensità, qualità tecnica e la firma pesante del suo centravanti.






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