Napoli - La svolta investigativa era nell’aria e gli inquirenti la attendevano da ore. Due dei presunti responsabili dell’accoltellamento ai danni del giovane calciatore Bruno Petrone si sono costituiti nelle ultime ore, aprendo una nuova fase dell’inchiesta sull’aggressione avvenuta nella notte nel quartiere Chiaia, a Napoli.
Si tratta di due minorenni, di 15 e 17 anni, che si sono presentati spontaneamente alle forze dell’ordine. Il più giovane ha raggiunto la questura accompagnato dal proprio avvocato e ha ammesso di essere l’autore materiale del fendente che ha ridotto in gravi condizioni l’18enne.
Il 17enne, invece, si è consegnato ai carabinieri, riconoscendo il proprio coinvolgimento nell’aggressione, avvenuta – secondo quanto emerso finora – nell’ambito di un’azione di gruppo.
I due ragazzi sono ora a disposizione della Procura presso il Tribunale per i minorenni di Napoli e verranno interrogati dal sostituto procuratore di turno, che nel frattempo è arrivato presso la Caserma Pastrengo.
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Solo dopo una prima ricostruzione dei fatti grazie agli interrogatori e agli elementi di riscontro raccolti dagli investigatori sara' possibile definire la posizione dei due minorenni.
Gli investigatori sono al lavoro per individuare almeno altri due complici che avrebbero partecipato all’accerchiamento e all’aggressione, mentre proseguono gli accertamenti per ricostruire con precisione la dinamica dei fatti.
Resta ancora da chiarire il movente dell’attacco: al momento non si esclude alcuna ipotesi, dal litigio degenerato in violenza a possibili tensioni pregresse tra i giovani coinvolti. Intanto, le condizioni di Bruno Petrone restano gravi e la città segue con apprensione l’evolversi della vicenda, che riaccende i riflettori sulla violenza giovanile nel centro cittadino.
Fonte REDAZIONE






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