Piazza Municipio torna a essere il centro simbolico del Natale napoletano con l’inaugurazione della Natività a grandezza naturale, realizzata dai maestri artigiani di San Gregorio Armeno e presentata al pubblico nel pomeriggio di oggi. La cerimonia, aperta dalla benedizione di monsignor Gennaro Matino, ha riunito istituzioni e protagonisti della tradizione presepiale: il sindaco Gaetano Manfredi, l’assessora al Turismo e alle Attività produttive Teresa Armato, il prefetto Michele di Bari, i rappresentanti delle realtà artigiane coinvolte e gli artigiani stessi che hanno dato corpo a un progetto destinato a restare in piazza fino all’8 gennaio 2026.
La Natività nasce dall’iniziativa dell’associazione delle Botteghe di San Gregorio Armeno Aps, che raccoglie la maggior parte dei maestri della celebre strada del centro storico. Il lavoro è stato arricchito dal contributo di altre eccellenze cittadine: i sarti dell’associazione Le Mani di Napoli hanno confezionato gli abiti della Sacra Famiglia, mentre i ceramisti hanno realizzato anfore e dettagli scenografici. I doni esposti provengono dal Borgo Orefici e dai maestri ceramisti in collaborazione con l’Istituto Palizzi. Le figure principali, modellate secondo lo stile presepiale del Settecento e caratterizzate da anime impagliate, teste e arti in legno e occhi in vetro, sono custodite in una grande scarabattola lignea e vetrata che permette la visione dell’opera da ogni lato.
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«Con questa Natività a grandezza naturale celebriamo una delle tradizioni più autentiche della nostra città, frutto del talento e della creatività degli artigiani di San Gregorio Armeno e di altre eccellenze napoletane», ha dichiarato Manfredi, sottolineando il valore culturale dell’iniziativa e la sua capacità di attrarre visitatori. Armato ha ricordato che l’opera «riproduce lo stile della nostra scuola del Settecento a beneficio di tanti napoletani e diventa un potente attrattore turistico per chi viene a visitare la città».
La collocazione scenografica nel cuore della piazza non è casuale. La Natività si erge come baricentro tra Palazzo San Giacomo, il Maschio Angioino e il porto, con il Vesuvio sullo sfondo a chiudere il quadro. Un posizionamento che riecheggia la volontà di rendere visibile, anzi centrale, il legame profondo tra la città e l’arte presepiale, trasformando uno degli spazi più attraversati di Napoli in una teca a cielo aperto dedicata alla sua storia e alla sua identità.





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