La cabina della Funivia del Faito da recuperare
Castellammare– Sette mesi dopo il disastro che ha squarciato la primavera partenopea, è scattata oggi l’operazione decisiva per fare luce sulla tragedia della Funivia del Monte Faito.
Sono iniziate le complesse manovre di recupero della cabina precipitata il 17 aprile scorso, un incidente che costò la vita a quattro persone – il macchinista e tre turisti – e lasciò un quarto passeggero gravemente ferito.
Le operazioni, disposte nell'ambito dell'incidente probatorio dal GIP del Tribunale di Torre Annunziata il 23 giugno 2025, hanno visto in prima linea i Vigili del Fuoco del Comando Provinciale di Napoli.
Il primo, cruciale tassello recuperato è stato il carrello della cabina. L’oggetto, ritenuto chiave per la perizia tecnica, è stato letteralmente strappato dal fianco impervio del Monte Faito da un elicottero del Nucleo di Pontecagnano.
La zona dello schianto, una scarpata ripida, boscosa e scoscesa, aveva richiesto un'imponente e preliminare operazione di "bonifica": disboscamento, rimozione di massi pericolanti e l’installazione di ponteggi e scale di sicurezza per garantire l'accesso ai tecnici. Prima del recupero aereo, si è reso necessario il taglio del traliccio che collegava la struttura.
Il carrello recuperato è stato immediatamente trasferito via terra, scortato dai Vigili del Fuoco, allo Spolettificio Militare di Torre Annunziata. Qui, in locali messi a disposizione dall'Autorità militare, l'elemento sarà messo a disposizione dei periti nominati dal GIP e dei consulenti tecnici delle parti, che potranno finalmente avviare gli esami decisivi.
Le operazioni proseguiranno nei prossimi giorni. Condizioni meteorologiche permettendo, l'obiettivo è recuperare e trasferire allo Spolettificio anche la cabina stessa e la restante porzione del traliccio che univa il carrello alla vettura.
Con la rimozione dei resti della cabina maledetta, l'inchiesta entra nella sua fase più calda, mirata a isolare la causa tecnica che ha portato al tragico distacco e alla caduta, ponendo finalmente le basi per la piena verità processuale.