Napoli– Bollette rifiuti record: la Campania guida la classifica dei rincari con una spesa media annua di 418 euro, schizzando al secondo posto nazionale dopo la Puglia. Il rapporto 2025 di Cittadinanzattiva svela un'Italia sempre più cara sui rifiuti, con un +3,3% medio che punisce soprattutto il Sud.
La tassa sui rifiuti, nota come Tari, continua a pesare sulle tasche degli italiani. Secondo l'ultimo studio di Cittadinanzattiva, la spesa media nazionale per la gestione dei rifiuti urbani tocca i 340 euro all'anno, in netto aumento del 3,3% rispetto ai 329 euro del 2024.
In Campania, una famiglia tipo – composta da tre persone in un'abitazione di 100 metri quadri – sborsa in media 418 euro, con un ritocco all'insù del 2,8% sui 407 euro dell'anno precedente.Potrebbe interessarti
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Le province campane raccontano una mappa di disparità. Avellino resiste come la meno cara, a 297 euro (-1,7% sul 2024), mentre Napoli svetta a 496 euro. Salerno registra il balzo più ripido, con 464 euro (+5,4% sui 440 euro precedenti), seguita da Benevento (441 euro) e Caserta (389 euro).
Nonostante i costi alle stelle, la raccolta differenziata avanza: in Campania raggiunge il 56,6% nel 2023 (dal 65,2% del 2022 a livello nazionale). Ma il divario Nord-Sud resta abissale. Al Nord, la spesa media è di soli 290 euro con il 73% differenziato; al Centro 364 euro e 62%; al Sud 385 euro e 59%. Le regioni più virtuose? Trentino-Alto Adige (224 euro), Lombardia (262 euro) e Veneto (290 euro). Le più salate: Puglia (445 euro), Campania (418 euro) e Sicilia (402 euro). Tra i capoluoghi, Catania domina con 602 euro, Cremona chiude a 196 euro.
































































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