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Stranieri pagavano fino a 10mila euro per entrare in Italia: 25 indagati

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È scattato stamattina un maxi blitz coordinato dalla Procura di Bologna contro un’organizzazione criminale specializzata nel favoreggiamento dell’immigrazione clandestina.

L’operazione, condotta dalla Polizia di Stato della Squadra Mobile di Bologna, dal Commissariato di Imola e dal Reparto Prevenzione Crimine Emilia Romagna Orientale, ha portato all’esecuzione di sette ordinanze di custodia cautelare, mentre complessivamente sono 25 le persone indagate nell’ambito dell’inchiesta.

Tutto è partito da una denuncia per truffa presentata all’Ufficio Immigrazione di Bologna nel dicembre 2022. Un cittadino aveva pagato 200 euro a una società di Imola per ottenere nulla osta per lavoro stagionale per alcuni stranieri, ma dopo il pagamento non aveva più ricevuto risposte.

Da lì, gli investigatori hanno iniziato a scavare, scoprendo un sistema illegale che sfruttava il “decreto Flussi” per far entrare in Italia cittadini stranieri in cambio di denaro.

Le indagini hanno portato alla luce le attività di una società multiservizi, formalmente registrata come Caf, con sedi a Imola e una presenza in Romagna e nelle Marche. La Procura ha iscritto nel registro degli indagati 25 persone, accusate di associazione per delinquere finalizzata al favoreggiamento dell’immigrazione clandestina, truffa aggravata ai danni dello Stato e falso ideologico.

Il Gip di Bologna ha disposto la custodia cautelare in carcere per il capo del sodalizio, gli arresti domiciliari per cinque collaboratori e l’obbligo di presentazione alla Polizia Giudiziaria per altri due.

Gli accertamenti hanno rivelato centinaia di domande presentate sui portali della pubblica amministrazione con documenti falsi, datori di lavoro fittizi o ignari dell’istanza, e nulla osta all’ingresso in Italia creati ad arte, mai richiesti alle Ambasciate di riferimento.

Grazie a intercettazioni telefoniche, ambientali e all’installazione di telecamere nelle sedi della società, è stato ricostruito il meccanismo criminale: procacciamento di stranieri, utilizzo di passaporti falsi, incontri e telefonate di affari tra i membri del sodalizio, scambio di denaro contante e spartizione delle pratiche da gestire.

Il gruppo era composto da 25 soggetti di diverse nazionalità, con ruoli ben definiti. Al vertice, un pluripregiudicato di 51 anni, affiancato dai due figli (32 e 24 anni), un’amica di famiglia di 62 anni e un socio di 30 anni.

Tra i collaboratori, anche un imprenditore edile albanese di 57 anni, residente a Imola, e un cittadino marocchino di 56 anni specializzato nel reclutamento di stranieri bengalesi, attivo a Bologna.

L’inchiesta ha smascherato un sistema criminale ben organizzato, che sfruttava le falle della normativa sull’immigrazione per arricchirsi illegalmente, mettendo a rischio la sicurezza e l’integrità dei percorsi legali di ingresso in Italia.

RIPRODUZIONE RISERVATA Articolo pubblicato il 27 Novembre 2025 - 13:10 - Gustavo Gentile
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Gustavo Gentile