Un anno e otto mesi di reclusione senza beneficio della sospensione. È la pena inflitta oggi dal Tribunale di Santa Maria Capua Vetere ad Amedeo Di Maro, il 50enne sammaritano ritenuto responsabile di lesioni personali volontarie gravi ai danni del professor Giuseppe Morelli, vicepreside della scuola media Gallozzi.
La sentenza, emessa dalla dottoressa Alessandra Vona dopo due ore di camera di consiglio, è stata ripresa dal programma Rai Un giorno in Pretura.
I fatti risalgono a oltre due anni fa, quando Di Maro fece irruzione nella scuola dove si trovava sua figlia.Potrebbe interessarti
In aula, la difesa aveva minimizzato i colpi come un innocuo "schiaffetto". Tesi demolita dal pubblico ministero Armando Bosso e dall'avvocato Gaetano Crisileo, legale di parte civile, che hanno ricostruito la dinamica attraverso testimonianze e certificazioni mediche. Durante la requisitoria, il pm ha evidenziato come le dichiarazioni di Di Maro fossero in palese contrasto con le prove raccolte.
Teste chiave del processo è stato il professor Antonio Letizia, presente alla scena. Il docente ha raccontato al giudice di aver visto con i propri occhi Di Maro sferrare ripetuti pugni al volto di Morelli, smentendo definitivamente la versione dell'imputato. L'aggravante della qualifica di pubblico ufficiale, per la doppia veste di insegnante e vicepreside, ha pesato nella determinazione della pena.
La querela del professor Morelli, assistito dagli avvocati Gaetano e Raffaele Crisileo, aveva fatto scattare le indagini che hanno portato all'identificazione dell'aggressore. Oggi la condanna esclude ogni possibilità di sospensione e apre la strada al risarcimento dei danni.






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