Cronaca Napoli

Qualiano, accoltellato dall'ex: salvata dalla figlia 15enne

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Qualiano  – È stato il sangue freddo della figlia adolescente a evitare che l’ennesima aggressione contro una donna si trasformasse in un femminicidio .

Una 35enne, madre di due figli nati da un precedente matrimonio, è stata accoltellata dall’ex compagno sotto casa, nel condominio in cui vive a Qualiano. A fermare la furia dell’uomo è stata proprio la figlia, che è intervenuta ingaggiando un corpo a corpo con l’aggressore e costringendolo alla fuga.

L’uomo, 29 anni, residente a Calvizzano, era già stato denunciato a marzo dalla donna per maltrattamenti e violenze. In seguito a quella denuncia era scattato il codice rosso e il giudice aveva disposto per lui gli arresti domiciliari con braccialetto elettronico. Una misura che ieri sera il giovane ha deciso di violare in modo plateale.

Secondo la ricostruzione dei carabinieri, il 29enne ha manomesso il braccialetto elettronico, ha lasciato la sua abitazione di Calvizzano e ha raggiunto Qualiano armato di coltello. Giunto sotto il condominio dove vive la ex compagna, ha prima tagliato gli pneumatici dell’auto della donna, parcheggiata in strada, poi ha iniziato a urlare, inveire e pretendere che lei scendesse.

Quando la 35enne è rientrata dal lavoro e ha cercato di allontanarsi, l’uomo l’ha afferrata con violenza per i capelli e ha iniziato a colpirla con la lama: fendenti alla testa, al torace, all’addome. Le coltellate sarebbero almeno sette. L’intenzione, secondo gli investigatori, era chiara: ucciderla.

Le urla della vittima hanno richiamato l’attenzione di un’altra donna, con tutta probabilità una parente, e soprattutto della figlia della 35enne, che non ha esitato a intervenire. La ragazza è riuscita in qualche modo a frapporsi tra la madre e l’aggressore, ingaggiando una colluttazione con il 29enne e costringendolo infine alla fuga.

Un gesto definito «determinante» dagli inquirenti, perché ha interrotto l’azione e ha evitato che i colpi diventassero fatali.

Nonostante le ferite e la copiosa perdita di sangue, la 35enne è rimasta cosciente. Sono stati chiamati i soccorsi e, in attesa dell’ambulanza, la donna è riuscita a riferire ai carabinieri il nome del suo aggressore e a raccontare in breve quanto accaduto.

Trasportata d’urgenza all’ospedale di Giugliano, è stata ricoverata in condizioni molto gravi. I medici hanno parlato di un «miracolo», spiegando che alcuni dei fendenti hanno sfiorato organi vitali. Dopo ore di apprensione, il quadro clinico è stato stabilizzato e la donna, al momento, non sarebbe in pericolo di vita.

Parallelamente, sono scattate le ricerche del 29enne. I carabinieri erano già stati allertati dal sistema di controllo del braccialetto elettronico, che aveva segnalato la manomissione e l’allontanamento dall’abitazione di Calvizzano.

Incrociando i dati e la testimonianza della vittima, i militari hanno passato al setaccio la zona fino a rintracciare l’uomo, in nottata, proprio sotto casa sua.

Il 29enne è stato bloccato e trovato in possesso di un coltello, che non presentava evidenti tracce di sangue. L’arma è stata comunque sequestrata e verrà sottoposta ad accertamenti tecnici per verificare se sia quella utilizzata nell’agguato.

Per l’uomo si sono aperte le porte del carcere di Poggioreale, dove è stato condotto con l’accusa di tentato omicidio, oltre che di evasione e violazione delle misure cautelari.

Dalle indagini emerge un quadro di violenza reiterata. Da tempo, per la 35enne, quell’uomo era diventato un incubo: episodi di aggressività crescente, pedinamenti, minacce. A marzo, in uno degli episodi più gravi, il 29enne l’aveva seguita fino all’auto e le aveva distrutto il parabrezza.

In quella occasione la donna aveva trovato il coraggio di rivolgersi ai carabinieri, denunciando non solo quell’episodio ma anche le violenze precedenti. Da lì l’attivazione del codice rosso e la misura dei domiciliari con braccialetto elettronico.

Ora la vicenda riaccende i riflettori sull’efficacia delle misure di protezione per le vittime di violenza domestica e di genere. Nonostante la denuncia, il codice rosso e il controllo elettronico, l’ex compagno è riuscito a raggiungere la donna e a tentare di ucciderla. A impedirglielo è stata solo la prontezza della figlia, trasformata in pochi istanti da testimone terrorizzata a scudo umano per salvare la madre.

RIPRODUZIONE RISERVATA Articolo pubblicato il 23 Novembre 2025 - 22:27 - Rosaria Federico
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Rosaria Federico