Portici – Dimissioni collettive "per giusta causa" nel cuore dei servizi sociali. Gli operatori socio-sanitari del Consorzio Luna, che gestisce l'assistenza domiciliare per gli anziani di Portici, hanno abbandonato in blocco dopo mesi di stipendi mai arrivati. Nove mesi di lavoro gratuito, in alcuni casi, per chi si occupa quotidianamente delle persone più fragili.
La denuncia arriva dalla Fp CgilCampania, che ricostruisce una vicenda dalle dimensioni regionali. Non è la prima volta che il consorzio finisce sotto accusa: a fine 2024 analoghi ritardi avevano colpito il personale impegnato in un appalto a Capri, mentre poche settimane fa nell'Ambito 17 di Frattamaggiore gli operatori hanno incrociato le braccia per 24 ore.
Ora l'intero organico del servizio di Portici ha gettato la spugna, lasciando un vuoto nell'assistenza agli anziani del territorio.
Fatture pagate, stipendi fantasma
Marco D'Acunto, segretario regionale Fp Cgil con delega al terzo settore, punta il dito contro le anomalie del sistema: "Le stazioni appaltanti risultano in regola con i pagamenti delle fatture, quindi è evidente che il problema sia interno al Consorzio".Potrebbe interessarti
Il Consorzio Luna, intanto, ha scelto la strada del contenzioso, presentando opposizione a due decreti ingiuntivi ottenuti da altrettanti dipendenti attraverso il sindacato. "Temiamo che l'allungamento dei tempi giudiziari possa compromettere il recupero delle somme", avverte D'Acunto, esprimendo preoccupazione sia per i diritti dei lavoratori che per la continuità dell'assistenza agli anziani porticesi.
Allarme al prefetto, il sindacato chiede controlli
La Fp Cgil ha già allertato il prefetto di Napoli e chiede un incontro urgente al Comune di Portici. La richiesta è chiara: riformare il sistema dei bandi con controlli più stringenti da parte delle stazioni appaltanti e prevedere la revoca immediata degli appalti quando il personale non viene retribuito.
"Serve una modifica strutturale per evitare che situazioni del genere si ripetano", conclude il sindacato, denunciando le falle di un meccanismo che scarica sui più deboli – operatori e assistiti – le inefficienze gestionali.






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