

I carabinieri durante il blitz
La maxioperazione della Direzione distrettuale Antimafia, che ha portato all’arresto di 44 persone, non ha solo scoperchiato reati ed episodi di intimidazione. Ha mostrato il funzionamento di una camorra che aveva imparato a parlare poco e a incidere molto, usando metodi più eleganti, quasi “manageriali”, senza rinunciare — quando serviva — alla forza del controllo psicologico.
Nelle 461 pagine dell'ordinanza cautelare firmata dal gip Isabella Iaselli, su richiesta dei pm Henry John Woodcock e Vincenzo Toscano si racconto di come nei comuni di Nola, Ciccianoe Casamarciano si muoveva un sistema accurato, invisibile, calibrato.
Un sistema in cui il clan Russo di Nola, storico gruppo camorristico della zona, aveva costruito una rete di influenza capace di arrivare nei comuni, negli uffici tecnici, nelle campagne elettorali, fin dentro ai suggerimenti di compravendita dei terreni legati alla Curia.
Gli indagati sono 62 e tra essi ci sono anche esponenti di spicco del clan Licciardi della Masseria Cardone di Secondigliano, storicamente legati ai Russo-
La storia parte da lontano, da un patto silenzioso che, secondo gli inquirenti, avrebbe condizionato le ultime tornate elettorali di Cicciano e Casamarciano. Un patto mai scritto e mai dichiarato. Ma sufficiente a decidere la formazione di una parte dei consigli comunali.
Come spiegato dal maggiore Andrea Coratza, comandante del Nucleo Investigativo di Castello di Cisterna:“Alcuni candidati che avevano accettato l’accordo economico col clan in cambio di voti… sono stati eletti”.
La logica era semplice: gli aspiranti consiglieri — anche di diversi schieramenti — avrebbero accettato l’appoggio elettorale dei Russo.
Nessun incontro diretto con i vertici. Nessuna foto. Nessuna stretta di mano rischiosa.
Tutto passava attraverso intermediari fidati, uomini di territorio, persone “di mezzo” che sapevano come calibrare promesse e richieste.
Un’intercettazione raccolta dagli investigatori descrive bene il clima: "Quelli là devono ricordare chi gli ha fatto prendere i voti… poi quando serve una mano ce la devono dare, senza storie".
Non necessariamente favori illegali. A volte bastava un accesso facilitato, una pratica che “scorreva” un po’ più veloce, una disponibilità a non ostacolare certi progetti.
A Cicciano, alcuni di quei candidati risultarono eletti nella maggioranza.
A Casamarciano, altri entrarono all’opposizione.
Il clan non aveva colore politico. Aveva interessi.
Il vero volto del controllo emerge nella storia dell’ingegnere, dirigente dell’Ufficio Tecnico del Comune di Nola. Una donna abituata a decifrare carte, permessi edilizi, vincoli urbanistici. Una professionista che, un giorno, si ritrova davanti un ex consigliere comunale, oggi ai domiciliari, che secondo l’accusa parlava per conto del clan.
L’uomo non urlava. Non minacciava. Non mostrava armi. Eppure le sue parole pesavano come un macigno."Stai attenta a quello che fai…" La frase è finita agli atti dell’indagine.
Le era stata rivolta per “consigliarle” — così disse lui — di gestire in modo più morbido alcune pratiche edilizie che, guarda caso, risultavano di interesse dei Russo.
L’ingegnere ebbe il coraggio di denunciare. L’unica denuncia arrivata in tutta l’inchiesta. Il maggiore Coratza lo ha detto chiaramente: “In un territorio apparentemente tranquillo nessun imprenditore ha denunciato estorsioni… Il clan si stava ripulendo, alzando il livello con attività più raffinate”. La minaccia non era più la pallottola. Era la frase detta con un mezzo sorriso.
Il clan Russo non è solo storia di violenza. È, soprattutto oggi, storia di trasformazione.Una parte dell’organizzazione — quella più anziana — resta legata alle logiche tradizionali: controllo del territorio, estorsioni classiche, presenza fisica.
Ma una nuova parte, guidata dal giovane laureato in ingegneria, Mihele Russo, 44 anni detto "Michelino", figlio di Russo Salvatore Andrea, condannato all'ergastolo insieme con l'altro storico fondatore del clan, Russo Pasquale, padre di Russo Antonio cl. 79, stava cambiando paradigma. Non più richieste esplicite di denaro. Non più minacce dirette agli imprenditori.
Il nuovo metodo era più sottile: l’ingegnere veniva assunto da uno studio professionale, entrava nelle relazioni commerciali, imponeva consulenze, progetti, intermediazioni.
Come racconta una conversazione captata dagli inquirenti: «Se passa lui nei lavori, tutti stanno più tranquilli… sanno chi è». Non c’era bisogno di spiegare altro.
Il cognome faceva da biglietto da visita.
Gli imprenditori accettavano. Non perché intimiditi, almeno non apertamente, ma perché in un territorio così valeva la regola non scritta: meglio avere il clan dalla propria parte che contro.
L’inchiesta tocca perfino il mondo ecclesiastico, attraverso un episodio significativo.
Un dipendente legato alla Curia di Nola, secondo quanto ricostruito dagli investigatori, avrebbe consigliato la vendita di un terreno a una società gradita al clan, orientando la trattativa.
Un episodio che non configura una complicità diretta della Curia, ma che mostra come la rete dei Russo fosse capace di posare la sua mano anche in luoghi insospettabili.
Come ha dichiarato il maggiore Coratza:“Anche la Curia, indirettamente, ha fatto le spese dei metodi del clan.”Un altro tassello di un potere silenzioso, sotterraneo, ma capace di arrivare ovunque.
Il generale Biagio Storniolo, comandante provinciale dei Carabinieri di Napoli, sintetizza così l’intero impianto investigativo:
“È una camorra che controlla tutte le attività sul territorio. Che si infiltra nell’imprenditoria, nel tessuto economico, nel ramo immobiliare, nelle compravendite, nel gioco d’azzardo. Una camorra che cresce.”
Il tenente colonnello Paolo Leoncini, comandante del Gruppo di Castello di Cisterna, aggiunge un dettaglio importante:“Abbiamo visto una camorra evoluta, capace di operare con metodi raffinati. Le indagini hanno richiesto tecnologie informatiche avanzate.”
Gli investigatori hanno infatti messo insieme intercettazioni, monitoraggi digitali, incroci di dati sui movimenti economici, analisi di telefonate e incontri. Una fotografia moderna di una mafia moderna.
La domanda finale è forse la più amara:Perché nessuno denunciava?Gli inquirenti lo spiegano in modo lucido: Il clan non chiedeva più il pizzo plateale. Non metteva bombe. Non menava le mani.Offriva “soluzioni”, “intermediazioni”, “aiuti”.
E così si creava un equilibrio perverso: gli imprenditori accettavano, i professionisti evitavano rotture, gli amministratori cercavano “collaborazioni utili”, tutti pensavano di non star facendo nulla di grave.
Ma era proprio quel silenzio ad alimentare il potere.Nell’Agro nolano della camorra moderna nessuno si considerava vittima. Ed è così che si diventa complici senza accorgersene.
Oggi, dopo le 44 misure cautelari, la rete dei Russo ha subito un colpo durissimo.
Ma le indagini raccontano una realtà che non scompare con gli arresti.
La camorra che non spara, che non urla, che non si impone con la violenza ma con la convenienza, è molto più difficile da sradicare.Il vero campo di battaglia, ora, è la capacità delle istituzioni e dei cittadini di non tornare al silenzio.
Perché l’Agro nolano, sotto la sua calma apparente, ha dimostrato una cosa: a volte il pericolo più grande non è il clan che minaccia, ma quello che sussurra.
Elenco Soggetti (Misure Diverse dagli Arresti Domiciliari)
ABBATIELLO Paolo, nato a Napoli il 08.05.1966
ALLA Endri, nato a Tirana (Albania) il 22.09.1999
ALFIERI Andrea, nato a San Gennaro V.no (Na) il 04.02.1970
AMBROSINO Antonio, nato a Vico Equense (Na) il 27.10.1967
AMMIRATI Mario, nato a Nola (Na) il 12.11.1990
BARBARINO Aniello, nato a Roccarainola (Na) il 08.01.1969
BARBARINO Sabato, nato a Napoli il 12.06.1990
BIANCARDI Pasqualino, Nola (Na) il 15.07.1973
BIONDI Antonietta, nata a Pomigliano d'Arco (NA) il 04.04.1991
BOLOGNINO Giovanni, San Paolo Bel Sito (Na) il 02.02.1977
BUONOCORE Salvatore, nato a Napoli il 16.06.1980
CARANDENTE SICCO Francesco, nato a Napoli il 18.03.1988
CARELLA Luigi, nato a Napoli il 30.07.1972
CARELLA Francesco Pio, nato a Napoli il 03.01.2002
CAVA Salvatore, nato a Nola il 23.05.1984
CAVEZZA Domenico, nato a Nola (Na) il 09.10.1991
COPPOLA Gennaro, nato a S. Giuseppe V.no (Na) il 29.09.1988
COSTANZO Pasquale, nato a Napoli il 10.07.1992
COSTANZO Salvatore, nato a Napoli il 03.08.1975
DI TELLA Giuseppe, nato a Capua (CE) il 12.02.1971
DE CAPUA Sebastiano, nato a Camposano (Na) il 25.05.1957
DE LUCIA Giacomo, nato ad Ottaviano (Na) il 08.03.1974
D'ELIA Sabato, nato a Napoli il 05.11.1991
DELLA Pietra Leonardo, nato a San Paolo Bel Sito (Na) il 22.04.1988
DE MARIA Giovanni, nato a Napoli 18.03.1993
ESPOSITO Felice, nato a Nola (Na) il 21.10.1984
GALLUCCI Antonio, nato a Nola (Na) il 10.03.1957
GALLUCCI Leonardo, nato a Nola (Na) il 19.01.1986
LICCIARDI Antonio, nato a Napoli il 10/02/1995
LICCIARDI Gennaro, nate a Napoli il 11.03.1990
LOMBARDI Rosina, nata a Nola (Na) il 26.06.1984
MAIELLO Mario, nato a Castellammare di Stabia (Na) il 11.12.1984
MATURO Francesco, nato a San Giuseppe V.no (Na) il 22.05.1970
MAZZOLA Giovanni, nato ad Atripalda (AV) il 22.08.1987
MOCCIA Antonio, nato a Cercola (Na) il 20.01.1983
NAPPI Gennaro, nato a San Giuseppe V.no (Na) il 21.11.196
PARISI Giuseppe, nato a Napoli il 22.07.1970
PEZONE ALESSIO, nato a Napoli il 28.03.2000
ROMANO Giovanni, nato a Napoli il 23.06.1976
RUSSO Antonio, nato a San Gennaro V.no (Na) il 01.01.1979
RUSSO Michele, nato ad Avellino il 24.05.1981
RUSSO Paolino Felice, nato a S. Paolo Bel Sito (Na) il 25.04.1980
SAPIO Salvatore, nato a Napoli il 17.12.1978
SCALA Attilio, nato a San Paolo Bel Sito (Na) il 19.10.1979
SICONDOLFI Carmine, nato a Nola (Na) il 13.03.1973
SILVANO Domenico, nato a Pomigliano D'Arco (Na) il 09.08.1975
STEFANILE Giuseppe, nato a Napoli il 07.12.1964
TUFANO Francesco, nato a S. Giuseppe V.no (Na) il 07.01.1985
VAIANO Paolino, nato a S. Gennaro V.no (Na) il 10.11.1985
ZOPPINO Fabio, nato a Napoli il 03.03.1980
ZOPPINO Ferdinando, nato a Napoli il 01.09.1978
🏠 Elenco Soggetti (Arresti Domiciliari) - Rinumerazione da 52
BERNARDO Antonio, nato a Maddaloni (Ce) il 22.12.1972
CACCAVALE Giuseppe, nato a Cicciano (Na) il 29.02.1956
CAMERLINGO Salvatore, nato a Napoli il 26.09.1975
FICO Santo, nato a Cercola (NA) il 18.08.75
FURINO Umberto, nato a Nola (NA) il 14.11.1969
IOVINO Michele, nato ad Avellino il 04.06.1974
LANZARA Giovanni, nato a Nola (Na) il 23.10.1957
MANZI Andrea, nato a Casamarciano (NA) il 17.08.1960
MASCOLO Carlo, nato Cicciano (Na) il 20.12.1955
NAPOLITANO Antonio, nato ad Avellino il 19.01.1982
NAPOLITANO Daniele, nato ad Avellino il 30.09.1983