

Nella foto Pippo Baudo
A più di tre mesi dall’apertura del testamento di Pippo Baudo, sull’eredità del grande conduttore televisivo aleggia un vero e proprio giallo. Il “Pippo nazionale”, scomparso il 16 agosto 2025, lascia dietro di sé non solo un vuoto nel mondo dello spettacolo, ma anche un intricato caso successorio che, secondo quanto filtra, non avrebbe ancora trovato una soluzione.
Il 9 settembre scorso, a Bracciano, il notaio Renato Carraffa ha aperto le ultime volontà del presentatore. Da quel momento, però, tutto sarebbe fermo. Secondo quanto riportato da Il Fatto Quotidiano e ripreso da testate come Open e Corriere della Sera, nessuno degli eredi indicati nel testamento avrebbe ancora formalizzato l’accettazione del lascito.
Al centro della vicenda ci sono i tre principali beneficiari: la figlia Tiziana, nata nel 1970 dal matrimonio con Angela Lippi; Alessandro, nato nel 1962 dalla relazione con Mirella Adinolfi e riconosciuto ufficialmente da Baudo nel 1996; e la storica assistente e segretaria, Dina Minna, figura discreta ma sempre presente accanto al conduttore. Nonostante il testamento li chiami in causa, al momento nessuno di loro si sarebbe mosso per ottenere la quota spettante.
Il nodo, secondo le ricostruzioni, riguarda la stima complessiva del patrimonio di Baudo. Il valore dell’eredità sarebbe stato quantificato in circa 10 milioni di euro, una cifra che, a detta di più di una fonte, risulterebbe “non congrua” rispetto a una carriera lunga oltre sessant’anni, trascorsa tra prime serate, festival di Sanremo e contratti milionari in Rai e nelle principali reti televisive nazionali. Proprio questa discrepanza tra aspettative e stima effettiva potrebbe avere congelato l’iter successorio.
Open, già nelle scorse settimane, aveva offerto una prima quantificazione del solo patrimonio immobiliare, parlando di oltre 6 milioni di euro. Nel dettaglio, la mappa dei beni includerebbe quattro immobili in via della Vite, nel cuore di Roma, un ufficio di sette vani in zona Prati, in via della Giuliana, e ben 17 terreni tra Noto, Siracusa e Fiano Romano. A questo pacchetto di proprietà si aggiunge la villa di Torre delle Stelle, in Sardegna, acquistata ai tempi della relazione con Katia Ricciarelli e poi ceduta definitivamente nel 2018.
Un patrimonio importante, ma forse inferiore, almeno sulla carta, a quanto ci si sarebbe potuti attendere da uno dei conduttori più popolari e longevi della televisione italiana. Da qui il sospetto che vi siano ancora aspetti da chiarire sulla reale consistenza del lascito, tra eventuali liquidità, investimenti, società o diritti d’immagine. Non è escluso che gli eredi, prima di accettare, stiano valutando con attenzione ogni voce di attivo e di passivo, anche per scongiurare la presenza di eventuali debiti o contenziosi latenti.
In condizioni ordinarie, tra la lettura del testamento e l’accettazione dell’eredità non trascorre generalmente molto tempo. Nel caso Baudo, invece, il protrarsi dell’immobilismo alimenta interrogativi e indiscrezioni. Si tratterebbe solo di un fisiologico approfondimento sulla stima del patrimonio o dietro lo stallo si nasconde un fronte più complesso, tra revisioni peritali, possibili contestazioni e verifiche sui beni?
Per il momento dagli eredi non trapela alcuna posizione ufficiale, né risultano iniziative pubbliche per chiarire il quadro. Il testamento è stato aperto, le quote sarebbero definite, ma il passaggio cruciale – l’accettazione formale – resta sospeso. Nell’attesa che la nebbia si diradi, il giallo sull’eredità di Pippo Baudo continua ad alimentare curiosità e ipotesi, aggiungendo un ultimo enigma alla storia di un protagonista assoluto della televisione italiana.