Napoli – Un dipendente della Regione Campania, pagato con i soldi pubblici, fa il "parcheggiatore abusivo" in un sito storico ridotto a un suk illegale. È lo scandalo esploso ieri a Largo Tarsia, nel cuore di Napoli, grazie a un blitz a sorpresa del deputato di Alleanza Verdi-Sinistra, Francesco Emilio Borrelli. Una storia di degrado e illegalità che calpesta secoli di storia e imbarazza le istituzioni.
Su segnalazione di residenti esasperati, il parlamentare ha messo piede nell'area che un tempo ospitava il maestoso Palazzo Spinelli di Tarsia, gioiello incompiuto del Rococò napoletano.
Oggi, di quella grandeur rimane solo il ricordo: al suo posto, un parcheggio abusivo che prospera indisturbato. E qui, l'ispezione si trasforma in scoop. Borrelli si imbatte in un soggetto che, insieme a complici, gestisce la sosta illecita. La prova schiacciante? Un sacchetto di plastica, brandito con disinvoltura, colmo di chiavi di automobili. La riprova che i cittadini affidano i loro veicoli a questi "facchini" dell'illegalità.
Ma è l'identità di uno dei presunti "parcheggiatori" a far esplodere il caso.Potrebbe interessarti
Napoli, max sequestro di oltre un milione e mezzo di giocattoli
Campi Flegrei, chiuso lo sciame sismico con 31 terremoti: quello più forte in diretta tv
Caos mense a Poggioreale: agenti senza pane né acqua, l’Uspp denuncia il collasso dei servizi
Casavatore, "L’Amore è un’altra cosa", successo della manifestazione
Un funzionario che, secondo l'accusa, di giorno lavora per la pubblica amministrazione e, in altri orari, contribuisce attivamente al degrado della città che le istituzioni dovrebbero tutelare.
Le dichiarazioni del deputato Borrelli non lasciano spazio a interpretazioni: "È un affronto inaccettabile alla storia, alla legalità e alla dignità di Napoli", tuona. "Qui, dove un tempo c'erano opere di Giotto e Tiziano, oggi c'è un indecoroso suk. Ma l'indignazione più grande è scoprire che questa illegalità potrebbe essere gestita da un dipendente pubblico.
Se confermato, non è solo un reato, è una resa dello Stato. Pretendiamo immediati e severi provvedimenti disciplinari: il licenziamento. Non possiamo tollerare che chi è stipendiato dai cittadini si faccia beffe delle regole e della città stessa."
Il deputato ha già richiesto l'intervento immediato delle forze dell'ordine per bonificare l'area e ha annunciato interrogazioni parlamentari per fare piena luce sulla posizione del dipendente regionale. La politica è chiamata a rispondere, mentre a Largo Tarsia la storia aspetta ancora che qualcuno restituisca la sua dignità.












































































Lascia un commento