In foto Nunzia Cappitelli
Napoli - Sarebbe riconducibile a cause naturali, verosimilmente a un malore improvviso, la morte di Nunzia Cappitelli, la 51enne trovata senza vita nel pomeriggio di venerdì scorso nella sua abitazione di piazza Sant’Alfonso, alla periferia nord di Napoli.
È quanto emerge dall’autopsia eseguita mercoledì, anche se per la conferma definitiva si attendono ancora gli esami tossicologici di rito.
Nel corso dell’esame autoptico, il medico legale ha accertato che la ferita riscontrata alla testa non è compatibile con un colpo inferto da un corpo contundente. Il taglio, definito non rilevante ai fini del decesso, sarebbe con tutta probabilità la conseguenza di una caduta avvenuta in casa. Al momento, dunque, non emergono elementi che colleghino direttamente la lesione alla morte della donna.
Nonostante il quadro medico faccia propendere per una morte naturale, le indagini della Squadra Mobile proseguono senza sosta. La Procura di Napoli ha aperto un fascicolo per omicidio, affidato alla pm Antonella Serio della IV sezione “fasce deboli”, coordinata dal procuratore aggiunto Raffaello Falcone. Una scelta investigativa definita “di garanzia”, che consente agli inquirenti di esplorare tutte le piste possibili.
A pesare sul contesto ci sono in particolare due denunce per stalking che Nunzia Cappitelli aveva presentato in passato contro due uomini diversi. Gli investigatori stanno ricostruendo i rapporti, incrociando testimonianze, tabulati telefonici e immagini di videosorveglianza, per escludere con certezza ogni coinvolgimento di terzi. L’ipotesi di reato più grave resta quindi formalmente aperta, proprio per non lasciare zone d’ombra sulla vicenda.
Questa mattina, nella chiesa di San Giovanni e Sant’Alfonso a Marianella, si sono svolti i funerali della 51enne. Prima di entrare in chiesa, amici, conoscenti e semplici residenti hanno percorso il tratto davanti alla sua abitazione, lo stesso luogo in cui Nunzia è stata trovata senza vita. Un passaggio silenzioso, quasi un corteo spontaneo davanti alla casa che, negli ultimi giorni, è diventata il simbolo di una comunità scossa e attonita.
In prima fila, durante la cerimonia, sedevano la madre e le figlie di Nunzia, strette nel dolore e protette da un cordone di discrezione. A celebrare la messa esequiale è stato don Salvatore Perrotti, che nell’omelia ha ricordato la donna con parole semplici ma intense. «Nunzia ha finalmente trovato quella pace che cercava», ha detto il sacerdote rivolgendosi ai presenti.
Don Salvatore: "Oggi è il giorno del silenzio, del rispetto e del dolore"
Don Salvatore l’ha descritta come «la vicina di casa, la donna che aveva sempre una parola di bene», sottolineando la sua presenza discreta ma costante nel quartiere. «Oggi è il giorno del silenzio, del rispetto e del dolore», ha aggiunto il parroco, invitando tutti a evitare giudizi affrettati e a lasciare lavorare in serenità gli inquirenti.
Al termine della funzione, un fascio di rose chiare è stato deposto sulla bara di Nunzia, in un gesto collettivo di affetto e commiato. Fuori dalla chiesa, nessuno ha voglia di parlare: regna un silenzio denso, fatto di domande ancora senza risposta e di attesa per gli esiti definitivi degli accertamenti medico-legali.
Nei prossimi giorni, l’arrivo dei risultati tossicologici potrebbe dare un punto fermo alla ricostruzione scientifica delle cause del decesso. Solo allora la Procura valuterà se mantenere aperto il fascicolo per omicidio o derubricare l’ipotesi di reato, chiudendo definitivamente la porta su eventuali scenari di violenza. Fino a quel momento, la morte di Nunzia Cappitelli resta una vicenda sospesa tra la pista del malore e la necessità di fugare ogni dubbio.