Napoli – Da simbolo di archeologia industriale a epicentro del degrado urbano. L’ex opificio di via Brin, un tempo cuore produttivo della zona orientale di Napoli, oggi è un rudere pericolante che minaccia la sicurezza pubblica e alimenta un clima di paura.
Il deputato Francesco Emilio Borrelli, esponente di Alleanza Verdi e Sinistra, ha lanciato un nuovo allarme sulla situazione: “Siamo di fronte all’ennesimo caso di totale abbandono e irresponsabilità istituzionale – denuncia –. L’immobile è diventato una discarica a cielo aperto e un rifugio per tossicodipendenti e sbandati”.
La struttura, privata e già in parte crollata tra la primavera e l’autunno scorsi, versa in condizioni disastrose. Già dagli anni Ottanta, dopo la chiusura delle attività industriali, nessuno ha più messo mano alla manutenzione. Oggi quel che resta dell’opificio è un pericolo statico che ha portato al sequestro e alla chiusura di Traversa Brin, con conseguenti disagi per residenti e automobilisti.
Nonostante il sequestro e i sigilli, la situazione è precipitata.Potrebbe interessarti
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Borrelli punta il dito contro l’inerzia del Comune e l’assenza dei proprietari, che da decenni lasciano marcire la struttura. “Non è accettabile che un edificio pericolante diventi un bivacco e una minaccia per chi vive nella zona. Il Comune deve agire, bonificare e mettere in sicurezza, ma anche sanzionare i responsabili dell’abbandono”, attacca il deputato.
Il parlamentare annuncia inoltre una nuova iniziativa: “Presenterò un’interrogazione urgente per sapere quali azioni coattive l’Amministrazione intenda intraprendere contro i proprietari e quali tempi prevede per la messa in sicurezza definitiva dell’area. Via Brin deve essere restituita ai cittadini”.
Nel frattempo, i residenti continuano a convivere con un panorama di macerie, degrado e paura, mentre l’ex opificio resta il simbolo amaro di una Napoli che dimentica i suoi luoghi e lascia marcire i suoi pezzi di storia.





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