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Napoli: Enac frena lo stop a Capodichino, ma Gesac tira dritto

Botta e risposta sulla chiusura dello scalo nel 2026. L'ente di controllo accusa il gestore: "Date decise da noi, progetto non ancora approvato". La replica: "Nessuna inadempienza, le compagnie aeree devono programmare
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Napoli– È braccio di ferro sulla pista di Capodichino. Al centro della contesa c'è il calendario dei lavori di riqualificazione previsti per il 2026, che rischiano di paralizzare il traffico aereo partenopeo.

Da una parte l'Enac (Ente nazionale per l'aviazione civile) che richiama all'ordine il gestore; dall'altra la Gesac, che difende il proprio operato citando la necessità di pianificazione.

La miccia è stata innescata dall'annuncio della Gesac riguardante la chiusura dello scalo per un totale di 54 giorni – con uno stop completo previsto a novembre 2026 – per permettere il rifacimento profondo della pista di volo. Una comunicazione che non è piaciuta ai vertici dell'Enac, che hanno subito "bacchettato" la società di gestione.

L'affondo di Enac: "Decidiamo noi"

La posizione dell'Ente è netta: l'ultima parola sul calendario spetta all'autorità di controllo, e non può essere pronunciata prima di aver visionato il progetto esecutivo.

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"Al momento il progetto non è ancora stato inviato all'Ente per l'approvazione", si legge in una nota ufficiale.

Il presidente dell'Enac, Pierluigi Di Palma, non usa mezzi termini e parla di inadempienza da parte del gestore napoletano: "Come più volte ribadito, vogliamo limitare il più possibile i giorni di chiusura dello scalo". L'obiettivo dichiarato è quello di tutelare il diritto alla mobilità dei cittadini e salvaguardare i profitti delle imprese, riducendo al minimo i disagi operativi. Per Di Palma, la priorità è ottimizzare i tempi del cantiere, una valutazione che potrà essere fatta solo dopo l'istruttoria tecnica definitiva.

La difesa di Gesac: "Tutto regolare"

A stretto giro è arrivata la replica da Capodichino. La Gesac rispedisce al mittente le accuse, negando qualsiasi irregolarità procedurale. La società fa notare che le stime sui tempi (54 giorni di lavori, di cui 24 a chiusura totale) derivano dal Progetto di fattibilità tecnico-economica (Pfte), che l'Enac stesso ha approvato il 24 ottobre 2025.

"Il progetto esecutivo è stato affidato a una società leader tramite una gara da 19,4 milioni di euro", spiega il gestore, sottolineando come l'annuncio delle date fosse un atto dovuto verso il mercato. "Le compagnie aeree devono programmare in anticipo le loro attività", conclude la nota di Gesac, giustificando la comunicazione dello stop dal 1° al 30 novembre 2026 come una mossa necessaria per la trasparenza operativa e logistica, basata proprio sulle indicazioni preliminari ricevute dall'Ente.

Resta ora da vedere se il progetto esecutivo, una volta presentato, riuscirà nel difficile compito di conciliare la sicurezza della pista con la necessità di non isolare Napoli dai cieli per quasi un mese.

RIPRODUZIONE RISERVATA Articolo pubblicato il 20 Novembre 2025 - 20:04 - Gustavo Gentile

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