Napoli - Carmine Attanasio, ambientalista di lungo corso ed ex presidente della Commissione Ambiente del Comune di Napoli, interviene con toni durissimi contro il progetto di ampliamento del porticciolo di Mergellina.
«Non solo non va allargato: va eliminato», afferma, denunciando quello che definisce «un disegno folle» capace di compromettere una delle immagini più riconoscibili della città.
Attanasio richiama “tutte le forze sane di Napoli” – dal mondo politico a quello culturale – a opporsi a un intervento che, secondo lui, risponderebbe non alle esigenze della cittadinanza, ma a interessi privati legati al mercato degli ormeggi di lusso.
«I posti barca non sono un bisogno della città, ma di una ristretta élite che paga cifre fino a diecimila euro l’anno, alimentando un business che nulla ha a che vedere con il bene pubblico», sostiene.Potrebbe interessarti
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L’ex consigliere propone invece una soluzione alternativa: la delocalizzazione delle strutture nautiche dietro Castel dell’Ovo, dove si potrebbe realizzare un porto turistico moderno, elettrificato e di dimensioni maggiori, capace di conciliare diportismo e sviluppo senza compromettere il paesaggio. «Sarebbe un porticciolo d’eccellenza, a due passi da Piazza del Plebiscito e dagli alberghi storici. La scelta più logica e sostenibile», spiega.
Per Mergellina, Attanasio immagina un futuro opposto rispetto a quello delineato dal progetto di ampliamento: pedane balneabili, recupero della spiaggetta di Largo Sermoneta e apertura del mare ai cittadini, non solo ai proprietari di imbarcazioni. La proposta si accompagna a un’altra iniziativa: l’istituzione di un’area marina protetta da Castel dell’Ovo fino a Nisida, con un limite di trecento metri dalla costa.
«Una misura che migliorerebbe la qualità delle acque e aumenterebbe la sicurezza di bagnanti e sportivi». Attanasio invita infine a sostenere la petizione popolare già in circolazione in città a favore della tutela del litorale. «Napoli non può rimanere in silenzio davanti a uno scempio annunciato. Il mare deve tornare ai napoletani».






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