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Maxi-truffa da 2,7 miliardi sull’Ecobonus: 14 misure cautelari tra Avellino e Napoli

Nel mirino un sistema di società-fantasma e professionisti compiacenti. Cresce l’allarme in Campania: nel 2025 già smascherati altri cinque maxi raggiri sui bonus edilizi.
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Un giro d’affari illecito da oltre 2,7 miliardi di euro, crediti fiscali fittizi per 1,6 miliardi e denaro riciclato attraverso una rete di società di comodo e “prestanome”.

È il cuore dell’inchiesta che questa mattina ha portato la Guardia di Finanza di Napoli e Avellino a eseguire 14 misure cautelari — quattro in carcere, sette ai domiciliari e tre misure interdittive e di obbligo di presentazione — su disposizione del GIP del Tribunale di Avellino.

Secondo la Procura irpina, il gruppo avrebbe messo in piedi un sofisticato meccanismo criminale per ottenere indebitamente i contributi legati all’Ecobonus e agli altri bonus edilizi, presentando lavori mai eseguiti, riferiti a immobili inesistenti o intestati a soggetti ignari, deceduti o addirittura senza fissa dimora.

Il sistema: immobili fantasma, fatture inesistenti e crediti ceduti a catena

Le indagini, avviate grazie anche alle analisi di rischio dell’Agenzia delle Entrate, hanno permesso di delineare un quadro considerato “gravemente indiziario”: un'associazione per delinquere in cui figurano imprenditori, commercialisti, prestanome e tecnici compiacenti.

Il metodo, ricostruito grazie al sequestro di dispositivi informatici, era collaudato:

società intestate a prestanome venivano usate per simulare lavori di riqualificazione energetica;

venivano trasmesse comunicazioni all’Agenzia delle Entrate per ottenere crediti fiscali da lavori mai effettuati;

i crediti, una volta generati, venivano ceduti attraverso una fitta rete di passaggi, spesso tra gli stessi soggetti che si scambiavano i ruoli di cedente e cessionario;

le somme ottenute venivano poi riciclate e trasferite su conti in Italia e all’estero.

L’ammontare complessivo è impressionante:

2.771.037.936 € di spese fittizie dichiarate;

1.654.786.540 € di crediti fiscali generati;

90.111.044 € ceduti a terzi;

17.545.366 € di debiti fiscali compensati con crediti inesistenti.

Tra le anomalie riscontrate dagli investigatori figurano l’assenza di fatture, la presenza di operatori economici “evanescenti”, dati catastali falsi e il coinvolgimento di persone con precedenti penali.

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Già nel marzo 2023, per impedire la monetizzazione dei crediti ancora attivi, era stato eseguito un primo sequestro preventivo d’urgenza. Un secondo provvedimento, del settembre 2025, ha invece mirato a bloccare somme pari a 13,7 milioni di euro, già confluite su conti esteri.

Il 2025 nero dei bonus edilizi: le altre maxi truffe scoperte in Campania

L’inchiesta di Avellino si inserisce in un quadro regionale che nel 2025 ha visto crescere in modo esponenziale i tentativi di frode sui bonus edilizi. Solo in Campania, tra gennaio e ottobre, la Guardia di Finanza ha smantellato almeno cinque grandi sistemi truffaldini, con un valore complessivo di crediti falsi superiore ai 3,5 miliardi.

1. Napoli, aprile 2025 – La rete dei “cantieri fantasma”

Scoperto un cartello di imprese che dichiarava ristrutturazioni in condomìni inesistenti, per un totale di 410 milioni di euro di crediti fittizi. Coinvolti tecnici abilitati che certificavano lavori mai eseguiti.

2. Caserta, maggio 2025 – Bonus su immobili sequestrati alla camorra

Truffa particolarmente sofisticata: venivano richiesti incentivi per lavori in realtà impossibili da effettuare perché gli immobili erano sotto sequestro antimafia. Valore dei crediti falsi: 120 milioni. Indagati anche due notai.

3. Benevento, giugno 2025 – Il commercialista dei bonus d’oro

Un professionista avrebbe creato un circuito di ditte “usa e getta” per generare circa 95 milioni di crediti, poi ceduti a una rete nazionale. Sequestrati asset per 14 milioni.

4. Salerno, luglio 2025 – La frode dei condomini "clone"

Duplicati informatici di edifici reali, con dati catastali alterati per produrre lavori duplicati: 265 milioni di crediti sequestrati.

5. Napoli Nord, settembre 2025 – Il maxi-riciclaggio dei bonus

Una struttura simile a quella scoperta ad Avellino, con prestanome reclutati tra persone indigenti e nullatenenti. Crediti inesistenti per 570 milioni.

Il protocollo anti-frode e l’impatto nazionale

L’indagine di Avellino è frutto del protocollo siglato tra Procura, Guardia di Finanza e Agenzia delle Entrate, uno dei più avanzati in Italia per contrastare le frodi sugli incentivi fiscali. L’obiettivo è impedire che fondi nati per rilanciare economia ed edilizia si trasformino in un bancomat per organizzazioni criminali, incluse — secondo altre inchieste parallele — realtà legate alla camorra.

Il fenomeno, spiegano gli investigatori, “rappresenta uno dei più gravi attacchi al sistema fiscale degli ultimi decenni”. E i numeri del 2025 lo confermano: più crediti fittizi sequestrati che lavori effettivamente eseguiti.

RIPRODUZIONE RISERVATA Articolo pubblicato il 26 Novembre 2025 - 07:37 - Rosaria Federico

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