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Maxi inchiesta sulla droga nella “Napoli bene”: condanne pesanti dopo 15 anni di processo

Cocaina e hashish tra i quartieri alti, 20 anni ai promotori e una raffica di assoluzioni e prescrizioni
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Napoli - La sentenza di oggi chiude, a distanza di circa quindici anni, un articolato procedimento su un traffico di droga che coinvolgeva esponenti della cosiddetta “Napoli bene”, accusati di gestire una fitta rete di spaccio di stupefacenti tra il centro cittadino e ambienti insospettabili.

Il processo ruota attorno a un’associazione finalizzata al traffico di sostanze stupefacenti  e numerosi episodi di cessione al dettaglio. La quarta sezione penale del Tribunale di Napoli, presieduta dalla dottoressa Piccirillo, ha oggi letto il dispositivo che definisce le posizioni di decine di imputati, molti dei quali alla fine assolti o prosciolti per prescrizione.

Le condanne principali

Il collegio ha inflitto pene pesanti per i ritenuti promotori e organizzatori del sodalizio. Guido De Paolo è stato condannato, all’esito dell’unificazione dei reati sotto il vincolo della continuazione, a 20 anni di reclusione, con esclusione delle aggravanti  e riconoscimento della recidiva.

Gagliano Giuseppe Gagliano è stato riconosciuto colpevole  e condannato a 13 anni e 6 mesi di reclusione.

Pesantissima anche la posizione di Giuseppe Sarpa, ritenuto parte dell’associazione e responsabile di diversi episodi di cessione di stupefacenti.

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Per lui il Tribunale ha fissato la pena finale in 20 anni di reclusione. Per altri imputati, come  Giuseppe Aiello in uno dei capi, è stata riconosciuta la responsabilità per reati continuati di spaccio, con pene nell’ordine di 6 anni di reclusione, mentre Mauro Passeggio è stato condannato a 10 anni e 8 mesi per un reato continuato di cessione di droga, al netto degli episodi esclusi relativi a singoli acquirenti.

Assoluzioni con varie formule

Accanto alle condanne, il dispositivo contiene una lunga serie di assoluzioni, spesso con formule piene. Il Tribunale, a, ha assolto tra gli altri: Giusepope Iorio (difeso dall'avvocato Rosario Arienzo) per il quale la Procura aveva chiesto 14 anni di carcere, Giuseppe Gaiano e Nunzia De Palo.

Sono stati assolti “per non aver commesso il fatto” anche Antonio Innocente, Maria Campolongo Maria, Cristiana Ciaccello, così come Imperatrice Vincenzo e Beatrice Umberto. La stessa formula assolutoria ricorre per Gison Luigi, Di Palma Giovanni, Petriccione Rosario, Gaetano Giovanni, Cossicato Gianluca, Annunziato Damiano e Apri Alessandro per un episodio già deciso con sentenza definitiva.

Sanzioni accessorie e misure di sicurezza

La sentenza prevede anche un corposo pacchetto di pene accessorie e misure limitative: De Palo Guido, Gaiano Giuseppe, Sarpa Giuseppe e altri condannati sono stati dichiarati interdetti dai pubblici uffici e colpiti da interdizione legale per la durata della pena principale.

Il Tribunale ha imposto a De Palo Guido e Sarpa Giuseppe il divieto di espatrio e il ritiro della patente di guida per due anni. È stato inoltre disposto il pagamento delle spese processuali e delle spese di custodia cautelare per i condannati, mentre è stato fissato il termine di 90 giorni per il deposito della motivazione.

Articolo pubblicato il 26 Novembre 2025 - 20:20 - Giuseppe Del Gaudio

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